Le zie

“Mi chiamo Elisabetta e quella che vi mando è una chat del gruppo WhatsApp che ho con le mie zie. Ho perso mia mamma da ragazzina e mio padre vive all’estero. Così a 17 anni mi sono trasferita da zia Miriam (zia Meme nella chat) e le altre due mie zie, Laura e Selene (Selly nella chat) sono spesso a casa da noi. Le mie zie non hanno figli e non sono sposate e così la mia vita sentimentale è diventata una sorta di ossessione per loro! L’altra sera ero a cena con un uomo e mi vedo arrivare una mia foto della serata sulla chat delle mie zie che, impiccione, cominciano a chiedere chi sia e chi non sia! Non so più come fare con loro…perché mi stanno ossessionando con il tempo che passa e con il fatto che mi devo trovare qualcuno. Ma essere single anche da adulti è davvero ancora un taboo per una donna? La conversazione che abbiamo avuto è servita a me e alla mia bizzarra famiglia per chiarire proprio questo argomento. Ve la mando perché secondo me siamo in tante con una situazione simile e spero che possa essere d’aiuto condividere la mia storia!”

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Una nostra fan di nome Elisabetta ha voluto condividere una situazione familiare che, seppur ironica, porta con sé delle riflessioni importanti sul tema delle aspettative sociali riguardanti la vita sentimentale. Elisabetta racconta che, dopo la perdita della madre durante la sua adolescenza, si è trasferita a vivere con zia Miriam, affettuosamente chiamata “zia Meme” nel loro gruppo WhatsApp. Le sue altre zie, Laura e Selene (che nella chat è “Selly”), sono figure costanti nella sua vita e spesso si trovano a casa con lei.

Nessuna delle sue zie è sposata né ha figli, e ciò ha fatto sì che la vita sentimentale di Elisabetta sia diventata, come lei stessa racconta, una sorta di “ossessione” per loro. La nostra fan si trova spesso sotto la lente d’ingrandimento delle zie, che la pressano riguardo il suo stato da single e le ricordano continuamente che “il tempo passa” e che dovrebbe trovarsi qualcuno. L’episodio scatenante si è verificato durante una cena che Elisabetta stava trascorrendo con un uomo. Improvvisamente, riceve una foto di quella serata proprio nella chat di gruppo con le zie, che, curiose e invadenti, cominciano a fare domande su chi fosse il misterioso accompagnatore.

Questo atteggiamento impiccione, che potrebbe sembrare simpatico ma che per Elisabetta è diventato quasi opprimente, l’ha portata a confrontarsi con loro. La nostra amica si interroga se essere single da adulti sia ancora un tabù per una donna e condivide che la conversazione avuta con le zie ha rappresentato un momento di confronto importante per affrontare l’argomento.

Elisabetta ha voluto inviare la chat perché pensa che molte altre persone si trovino in situazioni simili alla sua. Ritiene che condividere la propria esperienza possa essere d’aiuto per altre donne che, come lei, si sentono messe sotto pressione da familiari o dalla società per il fatto di essere single. Con la sua storia, Elisabetta solleva una questione che tocca molte persone, dimostrando come a volte le dinamiche familiari possano influenzare profondamente il modo in cui viviamo le nostre relazioni personali.

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