Sotto le acque apparentemente tranquille della Baia di Chetumal, lungo la costa sud-orientale della Penisola dello Yucatan, in Messico, si cela una misteriosa voragine ribattezzata Taam Ja’ Blue Hole, ovvero “acque profonde”. L’enorme abisso ha catturato l’attenzione del mondo proprio in virtù della sua profondità: si tratta del più grande al mondo.
La voragine fu scoperta nel 2003 da un pescatore subacqueo del luogo, che durante l’inseguimento di una cernia si trovò di fronte all’ingresso dell’enorme buco, ad appena 5 metri sotto il livello del mare. Il figlio del pescatore, qualche anno più tardi, iniziò a collaborare con l’ocenografo universitario Juan Carlos Alcérreca-Huerta, per scoprirne i segreti. Le prime esplorazioni dell’abisso sottomarino ebbero inizio nel 2021. Solo 2 anni più tardi, però, fu possibile affermare con certezza che Taam Ja’ Blue Hole si estende per oltre 420 metri sotto il livello dell’acqua, superando ogni altra voragine ad oggi conosciuta.
La spedizione scientifica che ha permesso di decretare le dimensioni da record di Taam Ja’ Blue Hole ha visto la partecipazione di esperti subacquei e geologi marini. Durante l’immersione, gli scienziati si sono serviti di numerose tecnologie all’avanguardia, grazie alle quali hanno raccolto dati importantissimi sulla struttura geologica sottomarina e sulla composizione dell’acqua.
Secondo gli esperti, all’interno di Taam Ja’ Blue Hole potrebbe celarsi una ricca biodiversità sottomarina, ad oggi sconosciuta. Studiare quello che si trova dentro la voragine, quindi, permetterebbe di capire di più sulla formazione delle barriere coralline, sull’evoluzione delle specie del mare e sulle dinamiche che regolano i suoi ecosistemi.
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Vi state chiedendo come abbia avuto origine la voragine più profonda del mondo? Trattandosi di una dolina marina, gli studiosi hanno spiegato che la sua formazione risale alle epoche geologiche più remote, quando il livello del mare era nettamente più basso che ai giorni nostri. A quel tempo, l’acqua piovana e i corsi d’acqua sotterranei avrebbero eroso le rocce calcaree, formando un intricato sistema di cavità e grotte sottomarine.
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