“Chiedendo a Francesco di aiutarmi avevo fatto qualcosa che mai avrei creduto. Già solo il fatto di aver chiesto una mano mi metteva paura. Che cosa sarebbe successo se fossi riuscita effettivamente ad allontanarmi da Gianluca? Come avrebbe reagito? Mi prenderete per matta ma in quel momento in realtà non sapevo davvero cosa volevo. Avevo una paura incredibile delle conseguenze di fare qualcosa ma anche di non fare niente. Avevo paura di farmi aiutare ma anche di restare sola. Non stavo rispondendo a Gianluca perché ero pietrificata. Lui ha provato a chiamarmi più volte ma non riuscivo a rispondere e nel frattempo Francesco cercava soluzioni, anche assurde. Ma almeno ci stava provando.
So che può sembrare una situazione facile a rileggere le chat, magari potete pensare che sono stata poco furba a non agire subito. Ma queste situazioni ti paralizzano il cervello. Non riesci a pensare. Avevo tanta ansia ed ero terrorizzata all’idea che Gianluca potesse reagire male a qualunque mia azione o non azione.”
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“Quella sera è stata una delle più cruciali e importanti della mia vita. Capita di passare anni senza riuscire a capire una cosa e poi bastano due o tre ore e qualcosa nel cervello si sblocca. La situazione era sicuramente pericolosa e adesso me ne rendo conto davvero. Forse sono proprio i momenti di crisi più profonda che fanno uscire fuori il carattere e l’amor proprio. Non sono molto credente ma sono convinta che Francesco sia stato un po’ come un angelo custode nella mia vita e sono davvero grata di tutto questo.
Gianluca era tornato e stava per entrare a casa. Era fondamentale che Francesco non mi scrivesse finché non fossi stata sola. Dopo questa esperienza posso dire a tutte le persone che si trovano in una situazione simile che l’errore peggiore che una donna può fare è non parlare. Parlate. Raccontate la vostra situazione alle persone fidate, quelle che vi vogliono bene. Non abbiate paura del giudizio, la vostra vita è più importante e dovete proteggerla.”
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