Una giovane coppia francese è attualmente impegnata in una battaglia legale per il diritto di chiamare il proprio bambino ‘Ade’, un nome reso famoso dal dio degli inferi della mitologia greca. Kristina Desgres e Rodrigo Velasquez, che vivono nella storica città portuale francese di Saint-Malo dove ci sono le maree più alte e spettacolari d’Europa, hanno avuto il loro primo figlio nel settembre dello scorso anno. Tuttavia, non hanno ancora il loro “livret de Famille”, un documento obbligatorio ottenuto quando un bambino nasce o viene adottato da un individuo o da una coppia. Il motivo? Il pubblico ministero di Saint-Malo si rifiuta di accettare il nome del bambino.
Il piccolo Ade è un angioletto, ma per chi conosce la mitologia greca, il suo nome è sinonimo del dio degli inferi, il regno dei morti. Per Kristina, però: “Nessuno fa il collegamento. Nel reparto maternità non ha scioccato nessuno. Al contrario, alla gente piace. Abbiamo scelto questo nome semplicemente perché ci sembrava carino. Ade Velasquez Desgres suona bene”. In Francia i genitori non possono chiamare i loro bambini come vogliono. Se le autorità ritengono che il nome vada contro gli interessi di un bambino, infatti, hanno il potere di chiedere ai genitori di cambiarlo.
In questo caso, il pubblico ministero ha deciso che la connotazione negativa di “Ade” come dio degli inferi, il cui compito è quello di impedire ai morti di andarsene, era inappropriata. “Non capiamo questa decisione. Non crediamo di aver scelto un nome di battesimo pregiudizievole per lui. Non lo abbiamo chiamato Lucifero o Satana, non siamo stupidi. Volevamo solo un nome originale, che suonasse bene. Quando Rodrigo mi ha proposto ‘Hadès’, mi è piaciuto subito”. La coppia ha così assunto un avvocato ed è determinata a lottare con le unghie e con i denti per ottenere il diritto di mantenere il nome scelto per il loro bambino.
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Hanno già individuato diversi altri genitori che hanno scelto lo stesso nome – 12 solo nel 2020 – senza alcuna opposizione. Hanno anche contattato i genitori per confermare che i bambini sono cresciuti bene e senza essere presi in giro per il loro nome. Secondo l’avvocato della coppia: “Si tratta di un vecchio nome che non è ridicolo e non capiamo perché la procura di Saint-Malo abbia deciso di fare causa mentre le altre procure francesi non hanno avuto nulla da obiettare su questo nome”, ha dichiarato l’avvocato della coppia. Il tribunale dovrà pronunciarsi su questo caso a breve. Se dovesse confermare la decisione del pubblico ministero, la coppia francese dovrà optare per un altro nome. I genitori hanno già dichiarato la loro intenzione di ricorrere in appello, nel caso in cui il tribunale si pronunci contro di loro.
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