Voglia di lavorare

“Cercasi ragazza bella presenza con voglia di lavorare ed esperienza. Astenersi perditempo”. Quanti ne avete letti di annunci del genere, cari lettori di Commenti Memorabili? Io tanti, tantissimi. E purtroppo i perditempo si rivelano essere spesso i datori di lavoro. Mi presento: sono Serena e ho 25 anni. Ho già una figlia piccola, avuta a 23, volutamente e mi sono sposata con il mio fidanzato da qualche mese. Ho sempre voluto fare una famiglia e desideravo essere mamma giovane e in forze. Per i primi due anni della bambina sono rimasta a casa. Volevo prendermi cura di mia figlia e abbiamo pensato con mio marito che era una soluzione fattibile per un po’, risparmiando in baby sitter e nido. Adesso voglio tornare a lavorare, grazie anche ai miei che nel frattempo sono andati in pensione e possono darmi una mano. Il panorama che si prospetta però è terribile: non puoi chiedere, specialmente nel mondo della ristorazione in cui ho esperienza, né orario né paga. Sarà davvero colpa del reddito di cittadinanza oppure della condizione usurante e schiavizzante in cui si ritrovano i lavoratori del settore in questi tempi? Questa è la conversazione che ho avuto con uno degli ultimi posti in cui ho prestato servizio. Questo è il mio consiglio per i giovani come me: fatevi valere, non fatevi sfruttare!”

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Serena, una lettrice di 25 anni di “Commenti Memorabili”, ha condiviso la sua esperienza nel cercare lavoro, specialmente nel settore della ristorazione. Serena, che è diventata madre a 23 anni e si è sposata di recente, ha passato i primi anni della vita di sua figlia a casa, occupandosi della bambina, grazie anche al supporto economico del marito. Ora, desiderosa di tornare a lavorare, si trova di fronte a un panorama lavorativo difficile. Serena descrive un ambiente lavorativo nel settore della ristorazione dove le richieste di orari lavorativi ragionevoli e una paga adeguata sono spesso ignorate o respinte.

Si chiede se questa situazione sia dovuta all’effetto del reddito di cittadinanza o alle condizioni lavorative usuranti e sfruttatrici che caratterizzano il settore. La lettrice ha condiviso un’esempio di una conversazione avuta con uno degli ultimi posti in cui ha lavorato, per illustrare le sfide che sta affrontando. Attraverso la sua storia, Serena offre un consiglio ai giovani che si trovano in una situazione simile: è importante farsi valere e non accettare di essere sfruttati. Condivide la sua esperienza per mettere in luce le difficoltà di trovare un lavoro dignitoso e per incoraggiare gli altri a non accettare condizioni lavorative ingiuste.

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