Vivi e lascia vivere (ma soprattutto lascia andare!): vademecum tragicomico per capire se hai un problema

Vivi e lascia vivere… le persone che non vuoi davvero

 

L’arte di lasciar perdere chi non aggiunge niente alla nostra vita è una lezione che pochi riescono ad apprendere. Per molti, infatti, lasciar andare equivale quasi a fallire: “E se poi mi pento?” o, peggio, “E se la loro vita diventa incredibilmente interessante proprio ora che li elimino dai contatti?”. Queste domande paralizzano ogni buon proposito, e ci fanno continuare a tollerare telefonate estenuanti, amici di cui ignoriamo perché siano “amici”, e messaggi che occupano inutilmente la memoria del telefono. Ma se c’è una verità indiscutibile, è che lasciar vivere significa anche lasciar andare, senza ripensamenti e con grande serenità. Ecco come.

Come capire chi va lasciato andare? (Spoiler: se non lo capisci da solo, probabilmente sono loro)

Primo segnale? La parola “dovere”. Se per un attimo pensi “devo chiamare Tizio” o “dovrei vedere Caio” perché altrimenti “ci rimane male”, è arrivato il momento di farti una bella domanda: è davvero tuo amico, o piuttosto una presenza diventata abitudine come l’allarme della domenica? Persone così non solo appesantiscono la tua vita, ma diventano anche campioni di drama. A differenza di chi ti sprona e ti diverte, costoro sono campioni nel teatro dell’assurdo: ogni scusa è buona per una lamentela o un caso diplomatico in stile soap opera.

Il test più semplice? Prova a non rispondere immediatamente. Fai passare un giorno o due e, se al terzo giorno il messaggio o la chiamata è una frecciata sul “se sparisci così”, complimenti! Hai trovato un vero talento della “relazione possessiva non dichiarata”. Le relazioni di qualità non funzionano come le offerte speciali al supermercato. Se l’altro non capisce questa semplice idea, in fondo, non ti sta davvero lasciando libero.

Come dire addio con eleganza (o almeno, senza troppo rumore)

Un’uscita di scena perfetta prevede alcune regole d’oro, come nelle migliori tragedie greche. Primo: non sentirti obbligato a una spiegazione drammatica. La semplicità è l’arma migliore per lasciare andare qualcuno senza dare spettacolo. E ricordati, è un diritto dire “basta” a chi non porta nulla di positivo.

Per evitare sensi di colpa, pensa a questo: se hai già riflettuto sui lati negativi e hai deciso di voltare pagina, non devi un report dettagliato a nessuno. Un giorno, se ci ripenserai, scoprirai di non aver perso nulla di essenziale. A meno che quella persona non sia il tuo fornitore di Wi-Fi o colui che ti passa le risposte al fantacalcio, non c’è motivo di mantenere rapporti che non migliorano la tua vita.

Se la faccenda si fa insistente, una buona dose di ironia può aiutare a chiarire l’intento. Ad esempio, puoi dirlo con leggerezza: “Spero che ci vedremo presto, anche se spero di no!” oppure “Meno messaggi, più spazio nel cloud della mia pazienza!”. Ricorda: un tocco ironico permette di prendere le distanze senza creare dramma e senza portare tutto alla solita pesantezza.

Le tre regole d’oro del “vivi e lascia vivere” (vale anche per le chat!)

  1. Valuta i benefici: chiediti se mantenere il rapporto ti porta qualcosa di positivo. Se la risposta è “Sì, ho qualcosa da ridire”, il messaggio è chiaro.
  2. Evita i drammi: quando decidi di “lasciare andare”, farlo senza tragedie evita sia il dramma sia i sensi di colpa. La vita è troppo breve per chiudere una relazione come fosse la scena madre di una telenovela.
  3. Ricorda che non è egoismo, è auto-cura: curare il proprio benessere significa anche allontanare chi ne mina la serenità. Sei tu il custode del tuo equilibrio, e scegliere la tua compagnia non è un peccato: è intelligenza.

Chiuderla con qualcuno non è mai semplice, ma è liberatorio quando scegli di lasciare spazio a chi conta davvero. Ora, la domanda è: che si fa con i contatti della rubrica? Forza, siate sinceri…

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