Questo trauma ha lasciato segni profondi, soprattutto nella forma di ansia, senso costante di abbandono e un forte bisogno di controllo. Marina ha scoperto tutto questo non subito, ma con il tempo, osservando il comportamento di Mario, fatto di reazioni eccessive e momenti difficili da gestire. Bastava un messaggio letto in ritardo, un abbraccio mancato o una semplice conversazione con un collega per scatenare in lui reazioni spropositate, veri e propri momenti di crisi.
All’inizio Marina ha cercato di capire, di tollerare, perché sentiva empatia per la storia difficile di lui. Ma con il passare del tempo la situazione è diventata sempre più pesante, fino a risultare ingestibile. Racconta che Mario è arrivato a perdere completamente il controllo in più di un’occasione, ma una in particolare è stata talmente grave da cambiare tutto. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.