A 33 anni, Lauren si distingue per la sua scelta di rimanere vergine, una decisione che non deriva da convinzioni religiose, ma piuttosto da una profonda riflessione sui suoi valori personali. Come content creator e appassionata viaggiatrice, Lauren ha costruito una vita ricca di esperienze senza mai compromettere i suoi standard, anche in ambito romantico. In un’intervista al New York Post, Lauren ha condiviso la sua visione della vita, sottolineando l’importanza di seguire il proprio ritmo e di non lasciarsi influenzare dalle aspettative sociali.
La sua esperienza la porta a credere che sia del tutto normale, soprattutto tra i millennial, essere vergini e che questa condizione non debba essere stigmatizzata. Infatti molti giovani vivono la loro sessualità in modi che riflettono i loro valori individuali piuttosto che norme tradizionali. Essendo cresciuta come figlia unica e avendo perso il padre durante l’adolescenza, Lauren ha imparato a valorizzare la sua indipendenza e a trovare soddisfazione nella propria compagnia. Questo background l’ha aiutata a capire che le relazioni romantiche non devono essere una priorità, ma piuttosto un arricchimento della propria vita.
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Lauren afferma che fare l’amore non è un bisogno fondamentale per lei, e la sua apertura verso una potenziale relazione è legata alla volontà di incontrare qualcuno che rispetti i suoi standard elevati. La sua missione è quella di sfidare le convenzioni sociali e incoraggiare gli altri a vivere secondo le proprie regole. “Normalizziamo il vivere al nostro ritmo, non siamo su un cronoprogramma altrui” afferma. Riceve frequentemente messaggi da persone che si identificano con la sua esperienza e questo la motiva a continuare a parlare apertamente della sua scelta, contribuendo a creare uno spazio in cui l’argomento possa essere trattato senza giudizi. Lauren è consapevole di come la società spesso imponga una sequenza prestabilita di tappe nella vita, ma lei vuole dimostrare che non esiste una scadenza per vivere esperienze significative. “Semplicemente fiorirò più tardi e ciò non implica che ci sia qualcosa di sbagliato in me”.
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