Usare il condizionatore in modalità deumidificatore fa risparmiare?

Si tratta di una credenza comune, ma è errata

 

Durante i caldi mesi estivi, molti di noi si affidano ai condizionatori per trovare un po’ di sollievo dal caldo opprimente. In questo contesto, circolano numerosi consigli su come utilizzare questi dispositivi in modo più efficiente, e uno dei più comuni riguarda l’uso della modalità deumidificatore. Ma è davvero un metodo efficace per risparmiare energia, o si tratta solo di un mito? La modalità deumidificatore del condizionatore è progettata per ridurre l’umidità nell’aria, creando un ambiente più confortevole.

Questo avviene attraverso un processo semplice: il condizionatore raffredda le serpentine interne, causando la condensazione dell’umidità presente nell’aria, che viene poi espulsa sotto forma di acqua. Oltre a migliorare il comfort, ridurre l’umidità contribuisce a migliorare la qualità dell’aria domestica, limitando la proliferazione di muffe e acari della polvere.

Si consuma di più

Tuttavia, contrariamente a quanto si possa pensare, utilizzare il condizionatore in modalità deumidificatore non porta a un risparmio energetico. Secondo esperti del settore, come Valerio Renzetti, la verità è che questa modalità può anzi comportare un consumo energetico maggiore rispetto alla modalità di raffreddamento tradizionale. Questo perché, per estrarre l’umidità dall’aria, il condizionatore deve aumentare l’erogazione di gas refrigerante nell’evaporatore, il che porta a un maggiore utilizzo di energia. Diversi fattori possono influenzare ulteriormente il consumo energetico del condizionatore, tra cui la quantità di umidità presente nell’ambiente. In un contesto particolarmente umido, il dispositivo sarà costretto a lavorare di più per mantenere un livello di comfort.

Leggi anche: Studentessa inventa un climatizzatore che funziona senza elettricità [+FOTO]

Inoltre il tipo di condizionatore gioca un ruolo fondamentale: i modelli con una classe energetica inferiore tendono a consumare più elettricità. Infine, la temperatura impostata ha un impatto significativo: se si desidera raggiungere una temperatura molto diversa da quella ambiente, il condizionatore dovrà lavorare più intensamente, aumentando il consumo. Per chi cerca di ridurre le spese energetiche, potrebbe essere più vantaggioso utilizzare la modalità di raffreddamento tradizionale piuttosto che quella di deumidificatore, specialmente in ambienti molto umidi. È importante essere consapevoli di queste dinamiche per utilizzare i condizionatori in modo più efficiente e, di conseguenza, per evitare brutte sorprese in bolletta.

@valeriorenzetti Il falso mito sul Deumidificatore – Comfort non significa consumo minore. #deumidificatore #inverter #climatizzatore #hvac #Renzetti ♬ suono originale – Valerio Renzetti

Si tratta di una credenza comune, ma è errata

 

Durante i caldi mesi estivi, molti di noi si affidano ai condizionatori per trovare un po’ di sollievo dal caldo opprimente. In questo contesto, circolano numerosi consigli su come utilizzare questi dispositivi in modo più efficiente, e uno dei più comuni riguarda l’uso della modalità deumidificatore. Ma è davvero un metodo efficace per risparmiare energia, o si tratta solo di un mito? La modalità deumidificatore del condizionatore è progettata per ridurre l’umidità nell’aria, creando un ambiente più confortevole.

Questo avviene attraverso un processo semplice: il condizionatore raffredda le serpentine interne, causando la condensazione dell’umidità presente nell’aria, che viene poi espulsa sotto forma di acqua. Oltre a migliorare il comfort, ridurre l’umidità contribuisce a migliorare la qualità dell’aria domestica, limitando la proliferazione di muffe e acari della polvere.

Si consuma di più

Tuttavia, contrariamente a quanto si possa pensare, utilizzare il condizionatore in modalità deumidificatore non porta a un risparmio energetico. Secondo esperti del settore, come Valerio Renzetti, la verità è che questa modalità può anzi comportare un consumo energetico maggiore rispetto alla modalità di raffreddamento tradizionale. Questo perché, per estrarre l’umidità dall’aria, il condizionatore deve aumentare l’erogazione di gas refrigerante nell’evaporatore, il che porta a un maggiore utilizzo di energia. Diversi fattori possono influenzare ulteriormente il consumo energetico del condizionatore, tra cui la quantità di umidità presente nell’ambiente. In un contesto particolarmente umido, il dispositivo sarà costretto a lavorare di più per mantenere un livello di comfort.

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Inoltre il tipo di condizionatore gioca un ruolo fondamentale: i modelli con una classe energetica inferiore tendono a consumare più elettricità. Infine, la temperatura impostata ha un impatto significativo: se si desidera raggiungere una temperatura molto diversa da quella ambiente, il condizionatore dovrà lavorare più intensamente, aumentando il consumo. Per chi cerca di ridurre le spese energetiche, potrebbe essere più vantaggioso utilizzare la modalità di raffreddamento tradizionale piuttosto che quella di deumidificatore, specialmente in ambienti molto umidi. È importante essere consapevoli di queste dinamiche per utilizzare i condizionatori in modo più efficiente e, di conseguenza, per evitare brutte sorprese in bolletta.

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