Nel dibattito sulla necessità di limitare l’utilizzo dello smartphone a scuola c’è chi si oppone al ferreo divieto di proibirne l’uso. Un esperimento condotto dal team di ricerca della Southern Illinois University, infatti, ha messo in luce che concedere agli studenti la possibilità di interagire con il proprio cellulare per un arco di tempo brevissimo ha numerosi benefici.
Per giungere a questa conclusione, gli scienziati hanno condotto un esperimento che ha coinvolto gli studenti di 22 differenti corsi. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: ai membri del primo è stato permesso di concedersi una piccola pausa smartphone, della durata variabile tra 1 e 4 minuti, dopo 15 minuti dall’inizio della spiegazione; agli studenti del secondo gruppo, invece, è stata data la possibilità di beneficiare di una pausa analoga, durante la quale però, anziché usare lo smartphone, hanno potuto rivolgere qualsiasi domanda desiderassero ai propri insegnanti.
L’esperimento ha rivelato che, durante il resto della lezione, i membri del primo gruppo hanno cercato di controllare il dispositivo molto meno rispetto a quelli del secondo, a cui non era stato concesso l’uso del cellulare. In particolare, la durata ideale della pausa smartphone è risultata essere di un minuto. Secondo gli esperti, infatti, questa finestra di tempo è sufficiente per controllare gli eventuali messaggi ricevuti senza però riuscire a ingaggiare nuovi discussioni, che potrebbero costituire un’ulteriore forma di distrazione.
L’attuazione sistematica della pausa cellulare ha avuto effetti sorprendenti: la media di punteggio nei test degli studenti, infatti, è aumentata poiché la minor distrazione durante le lezioni ha aumentato la qualità delle loro performance. Gli esperti hanno speficiato che, trattandosi di un esperimento isolato, è necessario condurre ulteriori studi per confermare gli effettivi benefici del breve impiego dello smartphone durante la lezione.
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In ogni caso, il proposito della ricerca è quello di muoversi verso il ricorso a strategie che possano dissuadere gli studenti dall’impiego del cellulare in classe, pur senza risultare punitive e autoritarie, affinché si trasmetta alle giovani generazioni un senso di fiducia nelle loro capacità di autocontrollo e autoregolazione.
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