In un sito archeologico romano, in Inghilterra, è stata fatta una scoperta a dir poco eccezionale. Di cosa si tratta? Dell’uovo più antico del mondo, deposto ben 1.700 anni fa. A ritrovarlo sono stati gli archeologi della Oxford Archaeology, che nel corso degli scavi hanno rinvenuto tre uova, presumibilmente di gallina, all’interno di una fossa piena d’acqua. Durante le operazioni di recupero, sfortunatamente, due dei tre fragilissimi reperti si sono rotti, rilasciando un forte odore di zolfo.
L’unico rimasto eccezionalmente intatto è stato analizzato con tecniche di laboratorio avanzate. I risultati delle analisi hanno svelato delle informazioni a dir poco incredibili: all’interno dell’uovo è ancora presente del liquido, frutto dell’unione tra tuorlo e albume avvenuta nel corso dei secoli. Douglas Russell e Arianna Bernucci, specializzati in studi su uova e nidi presso il Museo di Storia Naturale di Londra, hanno così commentato il ritrovamento: “La scoperta che l’uovo conservi il suo nucleo liquido lo rende un esemplare senza pari a livello globale. Siamo ansiosi di scoprire cosa ci rivelerà questo reperto straordinariamente prezioso“.
Insomma, non c’è dubbio: si tratta dell’uovo più antico al mondo mai rinvenuto. Infatti, sebbene esistano altri esemplari di origine egizia, le uova in questione furono sottoposte a un processo di mummificazione di opera umana, che ne prolungò la conservazione fino ai giorni nostri. Quello ritrovato nel Buckinghamshire, invece, si è straordinariamente conservato senza alcun intervento da parte dell’essere umano.
Vi state chiedendo come sia stato possibile? Tutto merito del luogo che lo ha custodito per quasi due millenni. La zona, infatti, originariamente destinata alla produzione di birra, verso la fine del III secolo d.C. venne trasformata in un sito di culto che accoglieva le numerose offerte alle divinità da parte dei visitatori.
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Ad agevolare la conservazione dell’uovo più antico del mondo è stata la presenza costante di acqua, nella quale è rimasto immerso così a lungo. Gli studi su questo incredibile ritrovamento non sono certo terminati: i ricercatori stanno elaborando un metodo che consenta loro di analizzare il contenuto dell’uovo senza danneggiare il guscio esterno.
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