In Italia circa una coppia su tre vive un matrimonio “bianco” ovvero senza rapporti intimi, un fenomeno che sta diventando sempre più comune. Si tratta di una realtà che molte coppie sperimentano, spesso continuando la relazione nonostante l’assenza di passione fisica. In questi casi, i partner possono considerarsi più come amici, o addirittura come fratelli, mantenendo affetto e sostegno reciproco, ma senza l’elemento intimo che tradizionalmente rappresenta un aspetto cruciale di una relazione romantica.
Secondo lo psicoterapeuta e sessuologo Paolo Antonelli una relazione senza fare l’amore non è necessariamente problematica se la decisione di astenersi è condivisa da entrambi i partner e avviene in modo consapevole. Antonelli sostiene che una coppia può formarsi e funzionare anche intorno ad altri elementi, come la complicità emotiva o l’affinità intellettuale, purché vi sia un accordo reciproco su questo aspetto. Il problema emerge quando esiste uno squilibrio: se uno dei due partner è insoddisfatto o frustrato dalla mancanza di intimità, il rischio di tensioni e infedeltà cresce.
Antonelli sottolinea che le “asimmetrie” in una coppia, cioè situazioni in cui uno dei due partner desidera rapporti e l’altro no, possono essere molto pericolose per la stabilità della relazione. Quando non c’è un dialogo aperto sul tema, i sentimenti di frustrazione diventano inevitabili e questo può portare a crisi di coppia. Inoltre lo specialista fa notare che l’età dei partner non è un fattore determinante in questo fenomeno: anche persone giovani, tra i 18 e i 40 anni, possono trovarsi in un matrimonio bianco.
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Una possibile soluzione proposta da Antonelli è la “programmazione” dell’attività a letto, una strategia che, sebbene possa sembrare controintuitiva, può aiutare alcune coppie a reintrodurre la sessualità nella loro vita. Tuttavia il sessuologo avverte che l’intimità dovrebbe restare un atto spontaneo e naturale e programmare rapporti può risultare controproducente se percepito come una forzatura. Solo in alcuni casi, quando la programmazione fa parte di una terapia mirata, può rappresentare un percorso efficace per affrontare il problema.
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