Joasia Zakrzewski, un’affermata ultramaratoneta australiana, è stata privata della medaglia di bronzo e del trofeo vinti in una recente gara di 80 km dopo che gli organizzatori hanno scoperto che aveva usato un’auto per una parte del percorso. La quarantasettenne si è classificata terza nella gara 2023 GB Ultras di 80 km da Manchester a Liverpool il 7 aprile e ha persino posato con la medaglia e il trofeo dopo aver tagliato il traguardo, nonostante sapesse benissimo di aver infranto le regole della competizione. Dopo aver analizzato i dati GPX, gli organizzatori della gara hanno concluso che Zakrzewski aveva raggiunto una velocità di 56 km/h durante un breve tratto della gara, il che la rendeva più veloce di Usain Bolt, l’uomo più veloce della storia.
A quel punto hanno interrogato il personale di gara, i testimoni e la stessa atleta e Joasia Zakrzewski è stata squalificata e privata della medaglia per aver viaggiato nell’auto di un amico durante la gara. L’atleta scozzese di origine australiana ha raccontato che i suoi problemi sono iniziati dopo il volo dall’Australia la sera prima della gara. Si è sentita male e ha accusato un forte jetlag, ma ha deciso di partecipare comunque all’ultramaratona. Verso la metà della gara, ha iniziato a sentire forti dolori a una gamba e ha deciso di abbandonare l’ultramaratona. A questo punto ha accettato di farsi accompagnare da un amico in auto a un punto di controllo della gara per informare il personale della sua rinuncia.
Tuttavia: “Quando sono arrivata al punto di controllo ho detto che mi stavo ritirando e che ero stata in macchina, e loro mi hanno risposto ‘ti odierai se ti fermi’. Ho accettato di continuare in modo non competitivo. Mi sono assicurata di non sorpassare l’atleta davanti a me quando l’ho vista, perché non volevo interferire con la sua gara”. Poi però ha accettato la medaglia di bronzo. La Zakrzewski ha ammesso di aver commesso un grave errore nell’accettare il trofeo per il terzo posto, oltre a sorridere per le foto come se nulla fosse.
Ha sostenuto a sua discolpa che in quel momento non era lucida, perché era stanca e non stava bene. L’atleta ha poi restituito la medaglia e il trofeo e si è scusata con il corridore di cui ha rivendicato il posto. Proprio quest’ultima, Mel Sykes, che ha ricevuto la medaglia di Zakrzewski, ha dichiarato: “Una grande notizia per me, ma una pessima notizia per la sportività. È successo perché un’altra concorrente ha imbrogliato. Dopo un’indagine, ora è stata squalificata, e giustamente. Come può qualcuno che sa di aver barato tagliare il traguardo, ritirare una medaglia/trofeo e farsi fotografare!”.
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È proprio questo il problema principale della spiegazione di Zakrzewski. Anche se avesse davvero commesso uno stupido errore nella foga del momento, perché non ammetterlo più tardi, anche giorni dopo la gara? Invece, ha aspettato di essere contattata dagli organizzatori dopo che i suoi dati GPX erano stati analizzati e solo allora ha ammesso di aver corso in auto per circa 4 km. Lo scandalo degli imbrogli di Joasia Zakrzewski ha sconvolto la scena podistica internazionale, visto che si tratta di un’atleta affermata con decine di risultati all’attivo. Solo poche settimane fa ha cancellato il record mondiale di chilometri percorsi da una donna in 48 ore. Ora ha invece questa bizzarra macchia sul suo curriculum.
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