Avvistato un rarissimo uccello metà maschio e metà femmina

Il piumaggio era metà blu e metà verde

 

In Colombia è stato avvistato un uccello mielero verde (Chlorophanes spiza). Si tratta di un esemplare raro che ha fatto molto scalpore per una sua caratteristica decisamente particolare. Era infatti un esemplare ginandromorfo, ovvero era metà femmina e metà maschio. L’osservazione è stata effettuata dallo zoologo Hamish Spencer dell’Università neozelandese di Otago e dall’ornitologo John Murillo.

Questa condizione eccezionalmente rara, soprattutto negli uccelli, è chiamata in gergo tecnico ginandromorfismo e si verifica nel momento in cui un individuo presenta caratteristiche fisiche sia maschili che femminili. Ma come hanno fatto gli scienziati ad accorgersene? In questo caso l’esemplare era un mielero verde ed il piumaggio del corpo era diviso esattamente a metà tra il colore maschile (blu) e quello femminile (verde). Si tratta del secondo caso di ginandromorfismo documentato per questa specie in oltre cento anni.

Alla base del ginandromorfismo negli uccelli ci sono spesso errori durante la meiosi cellulare dell’uovo

Lo zoologo Hamish Spencer, che ha descritto l’evento nel Journal of Field Ornithology, ha voluto sottolineare quanto fosse unica questa osservazione. Inoltre le fotografie dell’uccello sono state definite tra le migliori che ritraggono un uccello ginandromorfo bilaterale selvatico e daranno un’opportunità mai avuta prima per approfondire questo fenomeno. Ma a proposito di questo fenomeno, per quale motivo avviene? Alla base del ginandromorfismo negli uccelli ci sono spesso errori durante la meiosi cellulare dell’uovo, che possono portare a una doppia fecondazione.

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Ciò dà vita talvolta si manifesta nel ginandromorfismo bilaterale, come accaduto nel caso di questo mielero verde che tra l’altro presentava l’orientamento del piumaggio inverno rispetto all’unico altro caso documentato per questa specie nel 1914. E a quanto pare questi uccelli non hanno altre differenze con gli altri, dato che l’esemplare è stato monitorato per 21 mesi e non ha mostrato comportamenti significativamente diversi dagli altri della sua specie.

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