Turista racconta un incontro spaventoso con impiegati robot in hotel: “Non riesco nemmeno a guardarli negli occhi”

In un hotel di Tokyo, i robot umanoidi suscitano stupore e preoccupazione

 

In un’epoca in cui la tecnologia continua a stupirci con innovazioni sempre più avanzate, è facile dimenticare quanto sia straordinario ciò che solo pochi anni fa sembrava impossibile. Questo fino a quando non ci troviamo davanti a un robot umanoide che ci accoglie al front desk di un hotel. Questa esperienza l’ha vissuta in prima persona l’influencer spagnola Carla Domènech, che ha condiviso la sua incredulità e preoccupazione sui social.

La sorprendente esperienza di Carla Domènech con robot umanoidi a Tokyo

Carla Domènech, influencer spagnola e appassionata viaggiatrice, ha raccontato sui social la sua incredibile esperienza in un hotel di Tokyo, dove è stata accolta da robot umanoidi. Nonostante la presenza di impiegati umani, Carla ha trovato la situazione piuttosto inquietante. Nel video, Carla ha mostrato i robot che sorridevano dietro il bancone, vestiti con uniformi color crema e un cartello che diceva: “Non toccare i robot”.

“Sono arrivata a questo hotel a Tokyo a mezzanotte e mi sono trovata davanti a questa scena. Mi mette i brividi”, ha detto Carla nel video. La turista ha tentato di comunicare con i robot in spagnolo e inglese, ma entrambi rispondevano solo in giapponese, rendendo il check-in molto complicato. Questa esperienza ha sollevato numerosi commenti sui social, con utenti che hanno paragonato la scena a un film horror e hanno espresso preoccupazione per il futuro dei lavoratori nel settore dell’ospitalità.

La giovane influencer, conosciuta per i suoi viaggi in luoghi esotici e avventurosi come la Thailandia, Praga e il deserto del Sahara in Marocco, non si aspettava di incontrare tali difficoltà in una metropoli tecnologicamente avanzata come Tokyo. “Non ci potevo credere, ero davvero spaventata… non riuscivo neanche a guardarli negli occhi”, ha aggiunto Carla nel video, sottolineando la sua frustrazione per non riuscire a comunicare efficacemente con i robot.

Nel video, Carla ha tentato di ottenere una risposta da un secondo robot umanoide, ma anche questo non capiva né l’inglese né lo spagnolo. Questo ha reso il processo di check-in molto più complicato del previsto. Alcuni commenti al video hanno evidenziato come una tale situazione possa sembrare l’inizio di un film horror, mentre altri hanno sottolineato la necessità di una formazione multilingue per i robot, dato che sono macchine avanzate.

Le implicazioni dell’uso di robot umanoidi nel settore alberghiero

L’utilizzo di robot umanoidi negli hotel non è una novità in Giappone, un paese noto per la sua industria high-tech. Nel 2015, il Henn na Hotel è stato certificato dal Guinness World Records come il primo hotel al mondo ad avere robot funzionanti. Questa decisione è stata presa in previsione di una possibile carenza di 3.000 camere d’albergo per le Olimpiadi del 2020 a Tokyo. Tuttavia, nonostante l’efficienza dei robot, alcuni ospiti hanno lamentato la mancanza di interazione umana e la difficoltà di comunicare con i robot che non comprendevano accenti o domande non pre-programmate.

Il mercato dei robot nell’ospitalità è in continua crescita. Secondo un rapporto di Allied Market Research, si prevede che il mercato raggiungerà i 3,08 miliardi di dollari entro il 2030. Nonostante questo, l’esperienza di Carla e le reazioni dei suoi follower mostrano che molti viaggiatori non sono ancora pronti ad accogliere questa trasformazione con entusiasmo. Ciò che per alcuni rappresenta un avanzamento tecnologico, per altri può essere percepito come un’esperienza fredda e distante rispetto alla calda interazione umana.

I robot dell’Henn na Hotel non sono i primi ad essere utilizzati nel settore alberghiero, ma rappresentano un caso emblematico di come la tecnologia possa trasformare l’industria dell’ospitalità. L’idea di sostituire il personale umano con robot era nata per affrontare la carenza di personale e per migliorare l’efficienza operativa. Tuttavia, l’implementazione non è stata priva di problemi. Alcuni ospiti hanno segnalato difficoltà nel comunicare con i robot, specialmente quando questi non riuscivano a comprendere gli accenti o le lingue diverse dal giapponese.

La catena Henn na, che gestisce cinque hotel a Tokyo con personale robotico, ha ridotto la sua forza lavoro robotica da 243 a meno della metà, mantenendo i dipendenti umani nelle aree dove erano più efficaci e convenienti. Questa riduzione è stata necessaria per affrontare le criticità emerse, dimostrando che, nonostante l’avanzamento tecnologico, il contatto umano rimane un elemento fondamentale nell’esperienza degli ospiti.

Il caso dell’Henn na Hotel solleva domande importanti sul futuro del lavoro nel settore dell’ospitalità. Se da un lato i robot possono migliorare l’efficienza e ridurre i costi, dall’altro vi è il rischio di disumanizzare l’esperienza del cliente. Molti viaggiatori cercano ancora il calore e la comprensione che solo un essere umano può offrire, e la presenza di robot potrebbe non essere in grado di sostituire completamente questa necessità.

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