Il tuffatore norvegese Ken Stornes è appena diventato la prima persona a eseguire un “tuffo della morte” da oltre 40 metri, saltando da una parete di roccia nell’acqua gelida sottostante. Inventato dal chitarrista Erling Bruno Hovden a Frognerbadet durante l’estate del 1972, il death diving o “Dødsing” è una forma di tuffo estremo in alto a braccia tese e a pancia in su. I salti vengono di solito eseguiti da una piattaforma posizionata tra i 10 e i 15 metri sopra l’acqua, ma i tuffatori della morte più coraggiosi si tuffano da molto più in alto: il record attuale nella categoria classica maschile è di 40,5 metri.
Il record è stato stabilito appunto da Ken Stornes, un ex lottatore di MMA norvegese diventato atleta estremo, che si è tuffato nelle acque gelide di Nordfjord da una piattaforma sul lato di un’alta scogliera. Stornes ha scritto sul suo Instagram, dove ha postato per la prima volta il video del suo folle tuffo: “Ancora una volta riportiamo il record mondiale di tuffo mortale in Norvegia, dove appartiene”. Stornes, che ha l’aspetto e si presenta come un moderno vichingo, ha accumulato un seguito di oltre 700.000 persone solo su Instagram postando video di salti estremi in corpi d’acqua gelida. La sua ultima impresa è stata vista milioni di volte sul popolare social network.
Ken Stornes ha dichiarato: “Sono una persona che ha bisogno di fare cose, mi piace avere qualcosa per cui lottare e mi piace fare cose che possono essere un po’ rischiose. Almeno mi fa sentire vivo”. L’immersione da oltre 40 metri è incredibilmente pericolosa e Stornes ha ammesso che avrebbe potuto ferirsi gravemente se non fosse riuscito ad atterrare perfettamente. Il classico tuffo della morte richiede che i temerari si immergano con le braccia e le gambe distese orizzontalmente il più a lungo possibile, prima di raggomitolarsi in una posizione a luccio appena prima di toccare l’acqua.
Leggi anche: Lo sport non motorizzato più veloce del mondo ti consente di raggiungere velocità di 500 km/h [+VIDEO]
Stornes ha affermato, a proposito del suo record di tuffo della morte da 40.4 metri: “Sono atterrato perfettamente. Il tempo e la velocità di volo non saranno stati ottimali, ma l’atterraggio è stato perfetto e questo è ciò che conta”. Alla domanda se avrebbe mai tentato un tuffo della morte da 50 metri d’altezza, il veterano ha risposto che è improbabile che ciò accada, poiché non crede che “si possa fare a meno di 50 metri senza subire gravi lesioni”.
Share