In Marocco è stata recentemente scoperta una delle più grandi e meglio conservate piste di impronte umane, risalenti a circa 90.000 anni fa, nel tardo Pleistocene. Questo eccezionale ritrovamento è stato reso noto attraverso uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports il 23 gennaio 2024. La scoperta è avvenuta durante un’indagine condotta nel 2022 su una spiaggia vicino alla punta settentrionale dell’Africa. Il professor Mouncef Sedrati, specializzato in dinamica costiera e geomorfologia presso l’Università della Bretagna Meridionale, ha guidato il team di ricercatori e ha raccontato di essere incappato nelle impronte mentre esplorava un’altra spiaggia della zona.
Le impronte, appartenenti alla specie Homo sapiens, sono distribuite in due sentieri e compongono un totale di 85 tracce. Queste impronte includono segni lasciati da almeno cinque individui, tra cui bambini, adolescenti e adulti. La datazione a luminescenza stimolata otticamente ha permesso di stabilire l’età del sito, risalente a circa 90.000 anni fa, durante l’ultimo periodo glaciale noto come tardo Pleistocene.
La straordinaria conservazione delle impronte è attribuita alla particolare conformazione della spiaggia, situata su una piattaforma rocciosa ricoperta di sedimenti argillosi. Questi sedimenti hanno contribuito a preservare le tracce, mentre l’azione delle maree ha rapidamente seppellito la spiaggia, evitando il deterioramento nel corso del tempo. Nonostante l’eccezionalità della scoperta, rimangono incertezze riguardo alle attività svolte dal gruppo umano sulla spiaggia durante l’era glaciale.
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Ulteriori analisi sono necessarie per ottenere maggiori informazioni su questo aspetto. Tuttavia il sito è minacciato dall’erosione costiera, limitando il tempo disponibile per studiare queste preziose impronte umane del passato. Il professor Sedrati ha espresso la speranza di poter approfondire la conoscenza su questo gruppo di esseri umani e sulle loro attività prima che il sito sia compromesso.
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