Avete mai sentito parlare di traumatic bonding? Si tratta di un legame affettivo basato sulla manipolazione, sul ricatto e sulla paura. Per quanto, dall’esterno, questo tipo di rapporto possa apparirci incomprensibile, esso è basato su una serie di emozioni ambivalenti e schemi disfunzionali difficili da scardinare senza l’aiuto di un professionista.
Il primo aspetto da sottolineare è che, se conosciamo una persona che ha instaurato questo tipo di legame traumatico, dovremmo astenerci dai giudizi: chi non vive una situazione del genere in prima persona può tendere a meravigliarsi di come la vittima rimanga intrappolata in una relazione tanto dannosa. Vivere questa dinamica dall’interno, tuttavia, impedisce di valutare in maniera obiettiva la situazione, minimizzando e negando tutti i campanelli di allarme.
In una relazione sana, due partner stanno insieme per il loro desiderio di condivisione, oltre che per sentimenti ed emozioni positive che li tengono legati l’un l’altro. Nel traumatic bonding, invece, a farla da padrone sono ricatti emotivi, abusi psicologici e fisici, punizioni e ricompense per tenere vincolato a sé il proprio partner.
Se pensate che questo tipo di legame traumatico riguardi solo le relazioni sentimentali, vi sbagliate di grosso. Esso, infatti, può permeare qualsiasi tipo di rapporto umano, da quello amicale a quello che coinvolge genitori e figli. Per uscire da questa dinamica disfunzionale, fonte di estrema sofferenza, è indispensabile iniziare un lavoro su se stessi che doni autonomia e autostima.
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Il primo passo, dunque, è quello di chiedere aiuto. Sebbene spesso la vergogna ci spinga a isolarci, è fondamentale ricordare a noi stessi che non è colpa nostra e che meritiamo di stare bene. Per uscire da una relazione traumatica, è essenziale prendere le distanze dalla persona fonte di disagio emotivo, così da evitare di ricadere nei vecchi schemi di punizione e ricompensa. Il nostro focus dovrebbe spostarsi dall’altro, che si è posto prepotentemente al centro del rapporto mettendo da parte i nostri bisogni, a noi stessi: prendersi cura di sé è l’unico modo per recuperare serenità e fiducia.
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