Vi capita spesso di avvertire l’impellente stimolo di fare la pipì, ma tendete a rimandare a lungo, prima di abbandonarvi al fatidico momento di svuotamento della vescica? Sappiate che è una pratica assolutamente sbagliata, che può rivelarsi persino nociva per la vostra salute. Trattenere occasionalmente le urine, se non si hanno particolari problemi al sistema urinario, non è pericoloso; quando diventa un’abitudine regolare, però, i rischi possono essere molteplici.
Per capire perché non dovremmo trattenere la pipì, è necessario conoscere le caratteristiche e il funzionamento del nostro sistema urinario. Ad avere il compito di raccogliere le urine, prodotte dai reni, è la vescica, un organo dalla forma sferica che aumenta gradualmente di dimensioni fino al suo svuotamento, attraverso la minzione. Come facciamo a capire quando è il momento di liberare la vescica? I nervi che attraversano questa sacca deputata alla raccolta della pipì inviano regolarmente informazioni al cervello sul suo stato di riempimento. Così, al momento opportuno, avvertiamo lo stimolo di urinare.
Cosa succede se ignoriamo lo stimolo di urinare troppo spesso e troppo a lungo? Tra i vari effetti collaterali, occorre considerare lo sforzo compiuto dalle pareti della vescica, che continuano a trattenere la pipì rischiando di andare incontro a perdite di tono muscolare portando a incontinenza urinaria.
In secondo luogo, non dobbiamo dimenticare che l’urina è composta da sostanze di scarto dell’organismo che, se non espulse al momento opportuno, potrebbero accumularsi e causare la comparsa di infiammazioni e infezioni del tratto urinario, come la cistite.
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Senza contare, infine, che trattenere la pipì potrebbe rappresentare un pericolo persino per la salute dei reni. Infatti, gli elementi di scarto stagnanti nella vescica potrebbero cristallizzarsi, formando dei calcoli e causando l’ostruzione delle vie urinarie.
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