Chiedono ai dipendenti di timbrare il cartellino quando vanno in bagno

Una richiesta che non è andata giù agli utenti di Reddit

 

Una nota passivo-aggressiva scritta dal capo di un panificio vegano è diventata virale. Chiedeva infatti che tutti i dipendenti timbrassero il cartellino anche quando si prendono una piccola pausa per andare in bagno. E così la co-fondatrice si è ritrovata costretta a scusarsi dopo essere finita al centro delle polemiche. Il biglietto in questione era rivolto ai lavoratori di Red Plate Foods in Oregon e li esortava “timbrare sempre l’uscita quando si passa da questa porta”. La parola “sempre” era anche sottolineata, per dare maggiore enfasi al monito. Illustrando ulteriormente il diktat, la nota continuava a dettagliare cosa questo ordine includesse, elencando: “Pause bagno, pause turno di 10 minuti, pause pranzo, domande riguardanti le richieste personali”.

Ai dipendenti veniva inoltre chiesto di rivolgersi al manager di turno per qualsiasi domanda sulla produzione e viene detto loro senza mezzi termini che questo non dovrebbe richiedere di lasciare l’area di produzione. La nota, che è stata condivisa su Reddit dall’utente u/VurucaAssault, si conclude con il seguente messaggio: “Le pause saranno detratte dalla vostra busta paga in base alle ore lavorate”. La persona che l’ha postata ha scritto di non aver mai lavorato alla Red Plate Foods, ma ha affermato di sapere che qualcuno è arrivato al punto di consegnare le sue dimissioni proprio a causa di questa nota. Molti utenti sono rimasti sconvolti dal tono duro, così come dalle regole super severe, con una persona che ha scritto: “Wow devono timbrare il cartellino persino per le pause bagno”. Un’altra ha risposto: “Sembra tutto così meschino”.

La scuse della co-fondatrice di Red Plate Foods

Come detto, però, dal panificio hanno fatto marcia indietro. La co-fondatrice di Red Plate Foods, Becca, ha risposto ammettendo: “Questa è la mia azienda e ho fatto questo errore”. Scusandosi con i suoi dipendenti e con chiunque “sia stato ferito e colpito da questo cartello, in qualsiasi modo”, Becca ha sottolineato che la panetteria “non aveva intenzione di togliere nulla” ai lavoratori, che ha descritto come “il cuore della nostra azienda”. Becca ha spiegato: “Siamo stati ciechi rispetto all’invasione della privacy che ha creato”.

Leggi anche: Ravenna, passione in caserma: carabiniere segna lo straordinario

Inoltre ha aggiunto che questa politica “non è mai stata implementata”, con la panetteria che si è resa conto rapidamente “del danno che i cambiamenti hanno causato e del nostro errore di non coinvolgere i dipendenti nella discussione”. Ha continuato: “Le pause per il bagno non sono mai state detratte dall’orario di lavoro. Questa era una nuova porta che doveva essere monitorata per la sicurezza alimentare. Stavamo cercando di misurare come la porta veniva utilizzata. Le richieste personali erano legate a dinamiche recenti e non avevano assolutamente nulla a che fare con le richieste di stipendio, tempo libero o dinamiche specifiche del lavoro”.

Share