Avete sentito parlare di The Line? Si tratta di una città futuristica che sorgerà in Arabia Saudita. Ideata dal principe saudita Mohamed Bin Salman, si estenderà esattamente come una linea, prolungandosi per ben 170 km nel deserto. The Line è stata presentata come un grande paradiso ecologico: sarà una città autosostenibile, a zero emissioni di anidride carbonica. Uno studio pubblicato su Nature, però, ha svelato dei retroscena decisamente meno allettanti.
In primo luogo, gli scieziati hanno evidenziato che la stessa struttura della città presenta delle criticità. Poiché The Line avrà una densità abitativa di 265.000 persone per chilometro quadrato, la distanza media tra due abitanti a caso ammonterebbe a 57 km. Per spostarsi, quindi, sarebbe necessario ricorrere ai mezzi di trasporto. In effetti, l’azienda che ha presentato il progetto ha promesso che sarà messo a disposizione dei cittadini un treno superveloce, che collegherà i due estremi della città in soli 20 minuti. Eppure, dopo aver analizzato i dati, gli studiosi hanno concluso che si tratta di una previsione impossibile. Infatti, affinché tutti i cittadini possano raggiungere comodamente una fermata, dovrebbero essere realizzate ben 86 stazioni. Peccato che, com’è ovvio, degli stop così frequenti rallenterebbero la corsa.
Il problema principale di The Line, quindi, è proprio il tracciato lineare stesso della città. Secondo gli esperti, sarebbe molto più vantaggioso realizzare una struttura circolare con un raggio di 3,3 km. In questo modo, la distanza tra due persone si ridurrebbe drasticamente a 2,9 km circa, consentendo a un quarto degli abitanti di spostarsi a piedi.
Un’ulteriore aspetto critico evidenziato dalla ricerca riguarda la presunta sostenibilità di The Line. Gli scienziati, infatti, hanno posto l’attenzione sul dispendio di risorse che avverrà in fase di costruzione. Infatti, per la realizzazione della città occorrerà effettuare grandi spostamenti di terra, utilizzare ingenti quantità di acqua ed energia, produrre tonnellate di rifiuti.
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Senza contare, poi, che sarà necessario impiegare una mole stratosferica di materiali la cui estrazione emette CO2 nell’atmosfera. Insomma, stando alle conclusioni della ricerca indipendente pubblicata su Nature, The Line è una città decisamente meno futuristica di quanto promesso.
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