Il sonno è una necessità fisiologica fondamentale nella vita di ogni individuo. Dormire otto ore a notte consente di ricaricare l’organismo e affrontare al meglio gli impegni quotidiani, con la necessaria lucidità mentale ed energia fisica. Ma cosa succede al corpo quando si resta svegli per troppo tempo? E per quanto tempo un individuo riesce a stare senza dormire?
Nel 1965 Randy Gardner, uno studente liceale di 17 anni, si sottopose ad un esperimento in occasione della fiera della Scienza che si teneva nel suo liceo in California. Il ragazzo rimase sveglio per 264 ore e 11 minuti, cioè per 11 giorni, monitorato da scienziati che analizzavano le reazioni del suo organismo alla prolungata privazione del sonno.
Dopo di Gardner anche altre persone si sottoposero allo stesso esperimento, raggiungendo in diversi casi tempi più lunghi di veglia che però non erano stati monitorati e certificati da persone esperte.
Nel caso di Gardner, così come in altri soggetti controllati e rimasti svegli per 8-10 giorni, la mancanza di sonno non ha portato a seri problemi medici, neurologici, fisiologici o psichiatrici. Tutti hanno però mostrato progressivi e significativi deficit di concentrazione, motivazione, percezione con l’aumentare della privazione del sonno. Le persone sono rientrate nella normalità dopo una o due notti di sonno di recupero.
Gli studi hanno evidenziato che è piuttosto difficile quantificare il tempo in cui un soggetto rimane effettivamente sveglio, poiché si è scoperto che l’organismo attiva dei “microsonni” che cercano in qualche modo di compensare la veglia forzata. Si tratta di una condizione in cui il cervello entra involontariamente in una specie di sonno anormale che potrebbe includere momenti di disattenzione o allucinazioni. Secondo il professor Alon Avidan, direttore del Centro per i disturbi del sonno presso l’Università della California, «è difficile credere che qualcuno possa rimanere sveglio più di 24 ore senza questi episodi». Anche Randy Gardner durante l’esperimento, era apparentemente “sveglio” ma in diversi momenti cognitivamente disfunzionale.
Uno studio del 2019 pubblicato su “Nature and Science o Sleep” e realizzato dalla Cleveland Clinic, ha rilevato che la prontezza e la vigilanza di soggetti rimasti svegli per molto tempo erano relativamente normali fino a 16 ore. Restare svegli per 24 ore comportava una riduzione della coordinazione occhio-mano, discorsi confusi, capacità decisionale compromessa, memoria ed attenzione diminuite, irritabilità e visione alterata, tremori. A 36 ore le persone potevano avere un aumento dei marcatori infiammatori nel sangue e persino sviluppare squilibri ormonali e rallentare il metabolismo. Ci sono poche ricerche su cosa accade a 72 ore, ma ci possono essere episodi di ansia, depressione, allucinazioni e problemi con le funzioni esecutive.
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«E’ piuttosto difficile sapere esattamente per quanto tempo una persona possa rimanere sveglia senza dormire e avere con precisione la sequenza temporale degli effetti collaterali. La privazione cronica del sonno, quando un individuo non dorme per un lungo periodo, è così devastante che non è etico fare esperimenti simili sugli esseri umani» ha affermato Avidon.
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