La temperatura corporea umana, tradizionalmente fissata a 37°C, sembra aver subito una leggera diminuzione nel corso degli ultimi due secoli. Uno studio condotto dalla Stanford University ha evidenziato che la temperatura media si è ridotta a circa 36,6°C. Questa scoperta si basa su un’analisi di tre ampi set di dati raccolti tra il 1862 e il 2017, che comprendono misurazioni di uomini e donne americani.
Il primo set di dati, proveniente dai veterani dell’Unione della Guerra Civile, ha registrato le temperature corporee dal 1862 al 1930. Altri due set più recenti, uno degli anni ‘70 e uno del decennio 2007-2017, hanno confermato il trend discendente, con una diminuzione media di 0,03°C per decennio.
I ricercatori suggeriscono che questa variazione non sia un errore di misurazione, ma un fenomeno reale. La consistenza del calo attraverso diversi periodi e tecnologie rafforza questa ipotesi. In particolare, le temperature più basse sono state riscontrate nelle generazioni più giovani, anche quando le misurazioni sono state effettuate nello stesso periodo. La possibile spiegazione di questo calo è legata ai cambiamenti microbiologici nella popolazione. Con l’avanzamento della medicina, l’uso di vaccini e antibiotici, e il miglioramento generale delle condizioni di vita, il nostro sistema immunitario sarebbe meno sollecitato.
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Questo ridotto livello di attività immunitaria porterebbe a una diminuzione dei processi infiammatori, contribuendo così al calo della temperatura corporea media. Tuttavia i ricercatori riconoscono che ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati, soprattutto se estesi a popolazioni al di fuori degli Stati Uniti. Nonostante le ipotesi avanzate, permangono dubbi su come esattamente le temperature siano state misurate nei decenni passati e se questi metodi fossero comparabili agli standard moderni.
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