“Sono una maestra in una scuola elementare e il mio lavoro mi piace moltissimo, anche se ovviamente, come in tutti i lavori, ci sono momenti di grande fatica. Il brutto però è che spesso questi momenti non dipendono dai miei bambini ma dai loro genitori: alcuni sono iper esigenti, altri sono scortesi, altri ancora fanno delle richieste assurde (i genitori equilibrati e gentili ci sono, ma sono pochi purtroppo). Io comunque di solito cerco di essere sempre molto paziente e gentile in qualsiasi situazione, per non peggiorare le cose, ma a volte è davvero difficile. L’altro giorno una mamma mi ha fatto una richiesta veramente assurda, una cosa che non mi era mai capitata prima e che quasi mi ha tolto la speranza nel futuro (perché poi sono tutti danni di cui i bambini risentiranno da grandi!). Io all’inizio ho cercato di farla ragionare ma lei non ne ha voluto sapere, perciò sono dovuta passare alle maniere forti. Mi dispiace solo che per colpa di questa faccenda molto probabilmente perderò un mio carissimo alunno.”
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La nostra fan, una maestra di scuola elementare, ha voluto raccontare un episodio che l’ha profondamente colpita e amareggiata, non tanto per i suoi piccoli alunni, quanto per l’atteggiamento di alcuni genitori. Nonostante ami moltissimo il suo lavoro e cerchi di affrontare ogni situazione con pazienza e gentilezza, ammette che le difficoltà maggiori non vengono quasi mai dai bambini, ma da certe richieste e comportamenti assurdi da parte delle famiglie.
Spiega che genitori gentili e collaborativi ce ne sono, ma sono pochi rispetto a quelli iper-esigenti, invadenti o poco rispettosi. L’altro giorno, in particolare, ha ricevuto una richiesta da parte di una madre che l’ha lasciata senza parole: una pretesa talmente assurda da metterla in seria difficoltà. Ha provato a farla ragionare, a spiegare con calma e disponibilità, ma la donna si è mostrata irremovibile.
A quel punto è stata costretta a prendere una posizione più ferma, nonostante sapesse che questo avrebbe potuto compromettere il rapporto con l’alunno. Ed è proprio questo il pensiero che la tormenta di più: sapere che un bambino, a cui è molto affezionata, potrebbe lasciare la classe a causa di una situazione generata dagli adulti. Una vicenda che l’ha toccata profondamente e che ha deciso di raccontare per sottolineare quanto, in certe dinamiche scolastiche, a rimetterci siano sempre i più piccoli.
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