La targhetta

“Mi chiamo Marta e ho deciso di inviarvi questa chat perché qualche settimana fa, tra ottobre e dicembre, mi è successa una cosa particolare. Una di quelle cose che mi stupiscono e che di solito segno sul mio diario (sì ne ho uno da quando avevo 7 anni), ma stavolta sento che vada condivisa con un po’ più di persone. Allora, un pomeriggio di fine ottobre, faceva ancora parecchio caldo, stavo correndo lungo le campagne del paesino in cui risiedo. Ad un certo punto mi accorgo che a terra c’è una borsa con il manico tranciato. Dato che ero in aperta campagna ho subito pensato a un possibile furto, capita spesso che poi i ladri si liberino della borsa lanciandola nei campi. Mi avvicino, guardo dentro per vedere se per caso ci fossero dei documenti ma non trovo nulla, non c’era nemmeno un portafoglio vuoto.
Stavo per portarla in questura, quando mi rendo conto di un oggetto che contiene la borsa e potrebbe portarmi a un contatto con la possibile vittima. La chat che vi invio parte da questo momento, dal momento in cui contatto questa persona e vengo a conoscenza di una storia che non solo mi colpisce profondamente ma che sento mi riguardi pure un po’… la vita è davvero strana a volte.”

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Marta ha deciso di condividere con noi un episodio particolare che le è accaduto qualche settimana fa, tra ottobre e dicembre, qualcosa di così insolito da meritare di essere raccontato non solo nel suo diario, che tiene da quando aveva sette anni, ma anche qui, con più persone.

Era un pomeriggio di fine ottobre, con un clima ancora sorprendentemente caldo, e Marta stava correndo lungo le campagne del suo piccolo paese. Ad un certo punto, il suo sguardo è stato catturato da qualcosa a terra: una borsa con il manico tranciato. Vista la zona isolata e il modo in cui era ridotta, ha subito pensato a un possibile furto, immaginando che il ladro, dopo aver preso ciò che gli interessava, si fosse sbarazzato della borsa abbandonandola nei campi.

Mossa dalla curiosità e dal desiderio di aiutare, si è avvicinata e ha controllato il contenuto per cercare eventuali documenti che potessero ricondurla alla proprietaria. Con sua sorpresa, però, la borsa era praticamente vuota: nessun portafoglio, nessuna carta d’identità, nulla che potesse suggerire chi ne fosse la legittima proprietaria.

Marta aveva già deciso di portarla in questura, quando, rovistando meglio, ha trovato un oggetto che avrebbe potuto condurla direttamente alla persona che l’aveva smarrita. Ed è qui che la storia prende una piega inaspettata. Ha deciso di contattare la persona in questione, e quello che ha scoperto l’ha colpita nel profondo, fino al punto di sentirsi coinvolta in prima persona.

La chat che ha inviato parte proprio da questo momento, dal primo contatto con la persona a cui apparteneva la borsa. Ciò che ne è seguito non solo ha svelato una storia incredibile, ma ha dimostrato ancora una volta quanto la vita possa essere imprevedibile e capace di intrecciare i destini delle persone nei modi più sorprendenti.

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