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I carrelli al supermercato sono un accessorio che diamo per scontato e assolutamente necessario per fare grandi spese. Data l’utilità, potremmo pensare che siano nati contemporaneamente ai supermercati, eppure nei negozi della grande distribuzione sono arrivati tardi, solo negli anni ’30, e per volontà di un commerciante americano, Sylvan Goldman.
Curiosamente, il carrello, concepito per agevolare la spesa dei clienti, fu accolto con molta diffidenza e rimase inutilizzato per molto tempo.
Sylvan Goldman e suo fratello avevano acquisito la catena di supermercati Humpty Dumpty a Oklahoma City nel 1930. Nei punti vendita si utilizzavano dei piccoli cestini per mettere alcuni prodotti della spesa e Goldman notò che i clienti spesso erano in difficoltà se dovevano comprare più cose. Nel 1937 l’imprenditore pensò quindi di realizzare un carrello che permettesse alle persone di passeggiare comodamente nei suoi negozi. Ispirandosi ad una sedia pieghevole che aveva in ufficio, ideò una struttura in acciaio con le rotelle sulla quale potevano essere appoggiati due o più cestini impilabili tra loro. Il carrello era funzionale non solo per i clienti che facevano meno fatica a fare la spesa, ma anche per il commerciante, poiché vendeva più prodotti.
Eppure l’invenzione, nella sua semplice genialità, non piacque. Alle donne sembrava di spingere delle carrozzine e gli uomini ritenevano che il carrello fosse poco virile.
Per diverso tempo i clienti continuarono a fare la spesa con i classici cestini, lasciando inutilizzati i carrelli che Goldman aveva messo a disposizione. Finchè un giorno il commerciante ebbe un’idea. Assunse donne di varia età che si aggiravano tra gli scaffali dei supermercati fingendo di fare acquisti con i carrelli.
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A poco a poco i clienti presero confidenza con questi nuovi oggetti e cominciarono ad utilizzarli per la spesa. Nei decenni successivi i carrelli si diffusero in tutti i supermercati di tutto il mondo.
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