La chat che Katia condivide documenta il confronto con l’allenatrice, che si dimostra insensibile ai rischi e insiste sul fatto che il “programma” è efficace e necessario per la sua carriera. Katia, ormai consapevole del danno che stava infliggendo al suo corpo, decide di ribellarsi e denuncia pubblicamente quanto accaduto.
Questa storia è un potente monito per chi vive situazioni simili. Katia condivide la sua esperienza come una denuncia, sperando di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla pressione psicologica e fisica a cui sono sottoposte molte atlete. Il suo messaggio è chiaro: nessuno dovrebbe mai mettere a rischio la propria salute per soddisfare standard irrealistici o richieste insensate, soprattutto in nome dello sport.