Il 54% degli studenti crede che non si debba fare completo affidamento sui contenuti prodotti da ChatGPT
- Uno studio di Tgm Research per NoPlagio ha rivelato che oltre la metà degli studenti italiani utilizza ChatGPT per fare i compiti, con il 71% dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni che usano l’IA per cercare informazioni
- Chorst Klaus di NoPlagio sottolinea l’importanza di un utilizzo consapevole dell’IA, promuovendo l’educazione degli studenti al corretto impiego delle tecnologie sotto la guida degli insegnanti.
- Nonostante l’entusiasmo per l’IA, il 64% degli studenti italiani è preoccupato per il suo uso illimitato, con solo il 4% che teme la scoperta dell’IA
- Il 54% degli studenti crede che non si debba fare completo affidamento sui contenuti prodotti da ChatGPT, mentre il 25% lo ritiene affidabile e il 18% non si fida completamente dell’IA
- L’uso dell’IA per scopi scolastici è diffuso anche in Germania (63%) e Spagna (70%), con la Spagna che presenta la percentuale più alta di utilizzo
Nell’era digitale odierna, l’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando profondamente vari settori, incluso quello dell’istruzione. Recenti ricerche hanno evidenziato l’impatto significativo dell’IA sul modo in cui gli studenti italiani affrontano i compiti e gli elaborati scolastici. Uno studio condotto da Tgm Research per conto di NoPlagio, una piattaforma internazionale di prevenzione del plagio, ha rivelato che oltre la metà degli studenti italiani utilizza ChatGPT per fare i compiti. In particolare, il 71% dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni usa l’IA per cercare informazioni, il 60% per fare i compiti, il 33% per imparare e il 13% per scrivere saggi.
Chorst Klaus, uno dei fondatori di NoPlagio.it, ha sottolineato che l’obiettivo non è demonizzare l’uso dell’IA, ma promuoverne un utilizzo consapevole per contrastare l’ignoranza. Klaus ha anche evidenziato l’importanza del ruolo degli insegnanti nel guidare gli studenti verso un corretto impiego di queste tecnologie. Nonostante l’entusiasmo degli studenti per l’IA, il 64% di loro è preoccupato per il potenziale uso illimitato di tali strumenti sia a scuola che nel lavoro. Solo il 4% degli intervistati ha espresso timore per la scoperta dell’IA, con una percentuale maggiore di ragazze (70%) rispetto ai ragazzi.
Anche in Spagna e in Germania l’uso è molto diffuso
L’indagine ha anche esplorato le percezioni degli studenti riguardo all’IA e alla sua affidabilità. Il 54% degli intervistati ha affermato che bisogna fare attenzione e non fare completo affidamento sui contenuti prodotti da ChatGPT, mentre il 25% ritiene lo strumento affidabile. Un altro 18% ha indicato che non bisognerebbe mai fidarsi completamente dell’IA. Inoltre il 31% degli studenti pensa che l’IA possa essere utile nella vita quotidiana, ma vi è un timore diffuso sul rischio di opinioni non inclusive e prevenute nei contenuti prodotti dagli algoritmi.
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Il confronto con Germania e Spagna ha mostrato che l’utilizzo dell’IA per scopi scolastici è diffuso in tutti e tre i Paesi, con il 63% degli studenti in Germania, il 70% in Spagna e il 65% in Italia che sfruttano queste tecnologie. La Spagna si distingue per la percentuale più alta di utilizzo dell’IA in ambito educativo. Questo trend comune dimostra come l’adozione dell’IA stia diventando una pratica consolidata tra gli studenti europei, sollevando questioni importanti riguardo all’etica e alla gestione dell’uso di queste tecnologie nella formazione delle giovani generazioni.

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- https://opinione.it/hi-tech/2024/05/14/redazione-chat-gpt-studenti-ia-compiti-scuola/
- https://www.key4biz.it/ai-nelle-scuole-6-studenti-su-10-lo-usano-per-i-compiti-ma-5-su-10-non-si-fidano-e-6-su-10-vogliono-delle-regole-infografica/490283/