Dormire bene è una necessità per ogni persona, ma ci sono personaggi famosi che per avere il miglior sonno rigeneratore ed essere riposati nelle frenetiche giornate di impegni hanno adottato metodi bizzarri.
Fare un pisolino quotidiano per riprendersi dalla fatica e affrontare meglio il lavoro era un’abitudine consolidata di due grandi personaggi storici: Leonardo Da Vinci e Winston Churchill. Ognuno però lo intendeva in maniera diversa.
Leonardo Da Vinci sembra che, invece di dormire l’intera notte, facesse un sonnellino di 20 minuti ogni 4 ore. Non è possibile stabilire se la storia sia vera ma dormire così poco spiegherebbe come abbia fatto ad avere il tempo per diventare un esperto in tutte le scienze conosciute dell’epoca.
Churchill era un uomo piuttosto impegnato e dormiva solo cinque ore a notte. Per recuperare il sonno, ogni giorno alle 17,00 beveva un whisky annacquato e una soda per un pisolino di due ore. Lo statista affermò che questo sistema gli permetteva di dedicare più tempo al lavoro nell’arco delle 24 ore.
Negli anni si è diffusa la storia secondo cui il rapper americano porti con sé nelle stanze d’albergo un rotolo di carta stagnola per coprire i vetri delle finestre ed impedire il passaggio della luce. Il cantante pare che soffra di insonnia e che oscurare i vetri sia un metodo per dormire meglio al buio.
La scrittrice e poetessa autrice di “Cime tempestose” era soggetta a periodi di insonnia. Quando non riusciva proprio ad addormentarsi, cercava di stancarsi fisicamente per far arrivare più velocemente il sonno. Camminava ripetutamente attorno al tavolo della sala da pranzo finché non era pronta ad addormentarsi.
Il pittore surrealista non aveva stranezze nel dormire, cosa che faceva normalmente, quanto piuttosto nel restare sveglio nonostante il sonno. L’artista per alimentare l sua creatività si sedeva sul pavimento tenendo una chiave di metallo in pugno sopra una piastra di metallo. Non appena si addormentava la chiave cadeva rumorosamente sulla piastra, svegliandolo. Dalì affermò che con questo metodo entrava in uno stato di veglia forzata che gli ispirava bizzarri paesaggi onirici che poi riproduceva sulla tela.
La cantante si prende cura della sua voce anche quando dorme e per mantenere sane le corde vocali deve dormire 15 ore al giorno con 20 umidificatori in funzione attorno al suo letto.
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Van Gogh soffriva di insonnia e per cercare di dormire spesso imbeveva il cuscino e il materasso di canfora. Il profumo sprigionato lo aiutava ad addormentarsi, ma la sostanza dispersa nell’aria è tossica per l’uomo. Durante i suoi attacchi di insonnia, l’artista si avvelenava lentamente ogni notte. Si ipotizza che l’assunzione prolungata di canfora abbia contribuito nella sua decisione finale di togliersi la vita.
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