Come Steve Jobs riconosceva una persona tossica

Il co-fondatore di Apple aveva un metodo per riconoscere ed allontanare le persone dall’influenza negativa

 

Steve Jobs, co-fondatore di Apple, è noto per il suo lavoro rivoluzionario nel campo della tecnologia che ha trasformato l’industria dei computer e della telefonia mobile. La sua personalità e il suo carisma hanno lasciato il segno non solo dal punto di vista professionale, ma anche sotto il profilo umano, poiché la sua filosofia di vita, applicata nel mondo del lavoro, è ancora oggi fonte di esempio e ispirazione.

Chi è la persona tossica

Tra i suoi tanti aneddoti e pensieri ricordati nel corso degli anni, c’è anche quello che riguarda come riconoscere una persona tossica nella vita quotidiana. Una persona è tossica quando con i suoi comportamenti altera il benessere emotivo e psicologico degli altri. È qualcuno che critica e manipola le situazioni per farti sentire insicuro e inadatto ed è dannoso per salute mentale di chi gli sta vicino, producendo ansia, depressione o addirittura isolamento sociale.

Steve Jobs aveva un modo del tutto personale per relazionarsi con gli altri e per circondarsi di persone valide e competenti. Diceva spesso: «Se vuoi costruire un team di livello mondiale, non ammettere idioti!».

Per individuare le persone tossiche il co-fondatore di Apple prestava la massima attenzione agli atteggiamenti delle persone con cui si confrontava e al loro comportamento con gli altri. Jobs aveva indicato una serie di requisiti per riconoscere una persona tossica: negatività costante, mancanza di empatia, invidia e concorrenza sleale, mancanza di responsabilità.

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Quando individuava alcune o molte di queste caratteristiche nella persona che aveva di fronte, la allontanava poiché considerata dannosa per il suo team di lavoro e per la produttività aziendale.

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