La stazione che è rimasta attiva per tre anni solo per una passeggera: una studentessa

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La stazione che è rimasta attiva per tre anni solo per una passeggera: una studentessa

| 21/09/2024
Fonte: Pexels

La strana storia della stazione di Kyu-shirataki

  • La stazione di Kyu-shirataki nell’isola di Hokkaido, Giappone, è rimasta attiva per tre anni solo per permettere a una studentessa di andare a scuola
  • Ogni mattina il treno si fermava alla stazione per 20 secondi per permettere alla studentessa di salire a bordo e raggiungere il Liceo Enguru
  • La stazione è rimasta aperta nonostante fosse stata programmata la sua chiusura insieme ad altre due stazioni sulla stessa linea
  • La storia ha generato discussioni sulla solidarietà e sulla demografia delle aree rurali del Giappone
  • Questa vicenda ha emozionato molte persone, dimostrando l’importanza di gesti piccoli ma significativi nel contesto giapponese

 

In Giappone, nell’isola di Hokkaido, c’è una stazione ferroviaria remota che sembra congelata nel tempo. La stazione di Kyu-shirataki, situata all’ombra del monte Takayama, è un luogo tranquillo e desolato. Nella sua sala d’attesa, si trovavano poche riviste manga logore, un foglio con un numero di emergenza e un’atmosfera gelida. Tuttavia, nonostante sembrasse abbandonata, questa stazione ha avuto per tre anni un unico scopo: permettere a una giovane studentessa di andare a scuola.

Ogni mattina alle 7:15, il treno si fermava alla stazione di Kyu-shirataki per soli 20 secondi, consentendo a Kana Harada, una studentessa diciassettenne, di salire a bordo e raggiungere il Liceo Enguru. Nel pomeriggio il treno faceva una sosta simile per riportarla a casa. La Japan Railways Hokkaido, la società ferroviaria dell’isola, aveva pianificato di chiudere questa stazione insieme ad altre due sulla stessa linea. Tuttavia, la chiusura finale è arrivata solamente dopo il diploma di Kana Harada.

La vicenda ha suscitato grandi emozioni e sentimenti contrastanti

Questa storia ha catturato l’immaginazione di molte persone, innescando discussioni sulla solidarietà e sull’importanza della comunità. Alcuni la vedono come un esempio di come il Giappone dia priorità ai suoi cittadini e alla loro comodità, mentre altri considerano questa situazione un simbolo della trasformazione demografica e dei cambiamenti nelle aree rurali, dove la popolazione diminuisce e invecchia.

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In ogni caso, questa vicenda ha suscitato emozioni ed ha fatto il giro del web, dimostrando quanto un gesto apparentemente piccolo possa avere un significato profondo, specialmente in un contesto giapponese caratterizzato dalla precisione e dal senso di comunità. È un’istantanea di un mondo che sta cambiando, intriso di una certa nostalgia, e offre un momento di speranza e ottimismo in un contesto in cui queste emozioni sono preziose.

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