Quanto sareste disposti a pagare per un caffè di Starbucks? Jesse O’Dell e sua moglie Deedee, originari dell’Oklahoma, hanno sborsato ben 4085,55 euro per un Americano ghiacciato e un frappuccino al caramello presso il punto vendita di Tulsa. E pensare che il totale avrebbe dovuto ammontare a meno di 10 euro. Invece, i due poveri malcapitati si sono visti addebitare sulla propria carta una cifra tanto esorbitante sotto la voce “mancia”.
Marito e moglie non hanno notato subito l’accaduto: come spesso accade, infatti, hanno infilato in tasca lo scontrino della consumazione e sono andati via salutando lieti e ignari del fattaccio. Ad accorgersi dell’addebito a quattro cifre è stata Deedee, che si è vista rifiutare un pagamento in un centro commerciale, per via dell’assenza di denaro sufficiente per coprire le spese. Sconvolta, la coppia ha immediatamente contattato l’azienda per risolvere il problema. A questo punto, i funzionari di Starbucks hanno inviato a Jesse e sua moglie una serie di assegni finanziari che, però, sono stati rifiutati.
L’uomo, che si è trovato costretto ad annullare una vacanza a causa della mancanza di denaro, ha raccontato: “Abbiamo contattato la loro linea di assistenza clienti probabilmente dalle 30 alle 40 volte quel giorno“. Così, la coppia ha deciso di sporgere denuncia contro l’azienda, per poi ritirarla dopo aver ricevuto indietro l’importo ingiustificatamente addebitato.
La vicenda, come prevedibile, ha destato scalpore e clamore mediatico. Così, ben presto è iniziato un rimpallo di responsabilità. Un portavoce di Starbucks, infatti, ha dichiarato che i primi assegni per rimborsare la coppia sono stati rifiutati a causa di un errore di battitura e che ne sono stati inviati immediatamente degli altri. Inoltre, ad essere incolpato dell’accaduto è stato Jesse: lui stesso, infatti, avrebbe inviato per sbaglio la stratosferica mancia al momento dell’ordine.
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L’uomo, dal canto suo, ha attribuito la responsabilità dell’errore a un problema di rete della struttura. Dal canto nostro, non ci è dato di sapere cosa sia realmente accaduto. Quel che è certo, in ogni caso, è che il retrogusto della consumazione dei coniugi sia stato tutt’altro che dolce.
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