Due balene che nuotavano nell’oceano hanno formato a sorpresa un’incredibile spirale di Fibonacci tra le onde. A catturare le immagini è stato il fotografo Piet van den Bemd che stava pilotano un drone sopra le acque blu dell’oceano Antartico. Ad un certo punto l’obiettivo ha ripreso una figura a forma di spirale che emergeva dalle profondità marine e che somigliava notevolmente alla spirale di Fibonacci, nota anche come spirale aurea, che ricorre spesso in natura nel mondo vegetale e animale.
Nell’acqua la forma della spirale diventava sempre più evidente fino a quando il fotografo è riuscito a vedere da cosa fosse generata: dal centro sono emerse due gigantesche bocche spalancate: erano balene megattere.
Da più di trent’anni i ricercatori hanno riconosciuto che le megattere usano le bolle d’aria nell’acqua per vari scopi: per intimidire i rivali o per creare enormi “muri” di bolle che intrappolano pesci e krill in spazi sempre più ristretti. È il caso delle spirali che il fotografo ha definito «la perfetta collaborazione tra elementi della natura che si svolge tra le onde».
Con la tecnica della “rete a bolle” le balene si immergono in profondità nel mare e soffiano le bolle d’aria in sincronia verso l’alto. Poi nuotano intorno ai pesci e li spingono verso il centro da dove non possono più scappare. Una volta che le prede sono riunite le balene spalancano la bocca e le ingoiano.
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Il comportamento è molto complesso e coinvolge tempismo, coordinazione, comunicazione e lavoro di squadra ed evidenzia quanto siano intelligenti le balene. Un precedente studio ha scoperto che il comportamento viene appreso, il che significa che non tutte le popolazioni di megattere si nutrono utilizzando questa tecnica.
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