Sottrae 122 milioni a Google e Facebook mandando false fatture da pagare

Ha creato una società fittizia copiando il nome di un’azienda che forniva hardware alle due aziende

 

Evaldas Rimasauskas, un cittadino lituano, ha orchestrato una delle più grandi truffe tecnologiche degli ultimi anni, rubando oltre 122 milioni di euro a Google e Facebook. La sua strategia sfruttava la complessità burocratica e la mancanza di controlli approfonditi all’interno di queste enormi aziende. Nel 2013 Rimasauskas ha fondato una società falsa in Lettonia, chiamandola Quanta Computer, lo stesso nome di un’azienda taiwanese legittima che fornisce hardware a giganti tecnologici come Google e Facebook. Entrambe le aziende erano regolari clienti di Quanta e, essendo coinvolte in frequenti transazioni per l’acquisto di server e altri dispositivi, Rimasauskas sapeva che poteva sfruttare la fiducia preesistente tra le parti.

Il truffatore e i suoi complici hanno creato un sistema sofisticato per emettere fatture false. Fingendosi dirigenti della vera Quanta, hanno inviato richieste di pagamento per prodotti mai ordinati o consegnati. Dato il volume e la frequenza delle transazioni tra Google, Facebook e la vera Quanta, queste fatture fraudolente sono passate inosservate per oltre due anni. Rimasauskas ha così raccolto pagamenti per decine di milioni di dollari, denaro che poi riciclava attraverso conti bancari in vari paesi, rendendo difficile il tracciamento dei fondi.

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50 milioni di dollari risultano ancora dispersi

Il furto è stato reso possibile dalla mancanza di verifica dettagliata dei documenti. Le falsificazioni erano così convincenti che nessuno ha mai sospettato la truffa fino a quando, nel 2017, Google ha notato delle discrepanze e ha avvisato le autorità. Rimasauskas è stato successivamente arrestato in Lettonia ed estradato negli Stati Uniti per affrontare le accuse di frode telematica. Nonostante fosse riuscito a sottrarre 23 milioni di dollari da Google e 98 milioni da Facebook, gran parte del denaro è stato recuperato, sebbene oltre 50 milioni di dollari risultino ancora dispersi. Rimasauskas è stato condannato a cinque anni di carcere e obbligato a restituire una parte dei fondi rubati.

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