“Sono ‘mamma’ di un cane e lavoro, voglio gli stessi diritti delle mamme di bambini”

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“Sono ‘mamma’ di un cane e lavoro, voglio gli stessi diritti delle mamme di bambini”

| 17/11/2024
Fonte: Pexels

La richiesta-provocazione di Mary ha diviso il web

  • Sta facendo discutere la richiesta-provocazione della giornalista Mary Madigan
  • In un articolo ha spiegato di essere “mamma” di un cane di nome Frank
  • Vorrebbe avere gli stessi diritti delle mamme di bambini per prendersi cura di lui
  • Vorrebbe poter rivendicare le loro agevolazioni ed avere la loro flessibilità
  • Si sente infatti molto in colpa a lasciarlo solo, ma allo stesso tempo non può lavorare da casa perché non è tutelata su questo fronte

 

Sta facendo discutere e dividendo il web un articolo pubblicato sul giornale australiano news.com.au. dalla giornalista Mary Madigan. La donna ha raccontato di prendersi cura del suo cane, ribattezzato Frank Sinatra, da un anno. Per lei, il cucciolo è come un figlio e allora perché non può avere gli stessi diritti delle mamme di bambini “umani”? Proprio su questo punto si è aperta la discussione, con Mary che vorrebbe poter rivendicare le agevolazioni pensate per le donne che hanno dato alla luce un bimbo, nonché la stessa flessibilità e comprensione sul luogo di lavoro.

La sua richiesta-provocazione parte da una premessa: non è un mostro che non capisce quanto siano laboriose le mamme. E l’ha capito proprio grazie a Frank. Nell’articolo si legge: “Avere un cane mi ha fatto capire quanto sia difficile per le madri che lavorano. Sono sul punto di dire che non ce la faccio, e il mio cane dorme tutta la notte (purtroppo, il conto della mia carta di credito mi ricorda ogni giorno che devo continuare a farlo). Ho preso il mio cane, Frank, l’anno scorso. Frank sarebbe stato la mia unica responsabilità. Pensavo che sarebbe stata una relazione semplice. Sarebbe stato il mio incrollabile compagno di avventure, sarei andata al lavoro e sarei tornata a casa con la sua coda scodinzolante e tutto sarebbe stato favoloso”.

La donna ha ammesso che si tratta di un vero e proprio lavoro

Tuttavia: “Quando ho avuto Frank, è cambiato tutto. Invece di frequentare i cocktail bar, siamo frequentatori abituali di parchi per cani e ho sostituito l’alta moda con abiti in grado di sopportare l’usura dei cani che ti saltano addosso. Non ero affatto preparata al senso di colpa di mamma che ti colpisce quando hai un cane. Sì, posso lasciarlo tutto il giorno, ma mi sento maledettamente in colpa. Inoltre, se qualcuno viene a casa per fare qualcosa, dalla riparazione della lavastoviglie a un’ispezione di routine, devo essere a casa per assicurarmi che nessuna delle due parti si arrabbi. In pratica, è stato più lavoro del previsto e molto più costoso”.

La donna si è definita persino ossessionata dal suo cane: “Sono un’ospite di spicco del mio veterinario di fiducia solo perché sono riuscita a far ricadere la mia ipocondria sul mio compagno peloso”. E poi: “Avere un cane mi porta via molto tempo. Per esempio, mi capita di uscire di corsa dal lavoro per andare a prenderlo all’asilo (per cani) o perché mi sento in colpa per averlo lasciato tutto il giorno. Dimenticatevi l’aperitivo dopo il lavoro: sto accelerando il passo per tornare a casa dal mio cucciolo. Spesso rifiuto le uscite sociali se non sono in un ambiente adatto ai cani perché non posso sopportare di abbandonarlo ulteriormente e il lavoro non mi sembra più così importante. Le mie priorità sono cambiate, tutto grazie a un piccolo uomo che ogni tanto fa ancora la cacca in casa”.

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Pur comprendendo la differenza con le mamme, la donna vorrebbe avere il loro stesso sostegno

Ed ecco qui il fulcro del discorso: “Tuttavia, anche se avere un cane ha creato un intero carico di lavoro in più nella mia vita (sì, lo faccio con amore, ma è comunque un lavoro; tutto ciò che implica raccogliere la cacca è lavoro), non posso accedere a nessuna delle flessibilità previste per le madri con figli umani. Guardo con assoluta invidia le mamme lavoratrici che possono andare via presto, introdurre orari flessibili o lavorare più spesso da casa. Sento che dobbiamo dare lo stesso sostegno alle mamme con animali domestici. So che non sono bambini; so che non sono una mamma e che non potrò mai capire fino in fondo il peso che hanno, ma amo il mio cane più di quanto immaginassi fosse possibile. Voglio dargli una vita favolosa e vorrei che i luoghi di lavoro in tutta l’Australia iniziassero a promuovere iniziative per incoraggiare i genitori di animali domestici a prendersi il tempo di cui hanno bisogno. Non dovremmo chiedere; dovrebbe essere a nostra disposizione”. Queste sue parole hanno inevitabilmente diviso i lettori tra chi la pensa esattamente come lei e chi invece ritiene esagerato porre animali domestici e figli sullo stesso piano. Voi cosa ne pensate?

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