La disposizione dei numeri attuali sui primi dadi risale a 3600 anni fa e da allora non è mai cambiata nel tempo
- I dadi da gioco hanno la curiosa caratteristica di avere la somma dei numeri sui lati opposti sempre uguale a 7
- In un dado l’1 è opposto al 6, il 2 al 5 e il 3 al 4
- I primi dadi cubici con l’attuale sistema di numerazione apparvero in Egitto nel 1600 a.C.
- Gli antichi erano molto affascinati dai numeri primi e il 7 è uno di questi
- Il numero 7 nell’antichità aveva molteplici significati simbolici
I dadi da gioco sono un oggetto comune nelle nostre case e usati molto spesso nei giochi di società. Sono stati utilizzati dagli uomini fin dagli albori delle prime comunità e hanno la curiosa caratteristica di avere la somma dei numeri sui lati opposti sempre uguale a 7. In un dado l’1 è opposto al 6, il 2 al 5 e il 3 al 4.
I primi dadi con la numerazione canonica
Sono stati trovati dadi di 3600 anni fa che avevano già questa disposizione, segno che la regola è sempre esistita, a parte qualche rara eccezione. In Mesopotamia vennero utilizzati modelli casuali, mentre nel Medioevo furono realizzati dadi con numeri consecutivi sui lati opposti. I primi dadi cubici con il sistema di numerazione attuale apparvero In Egitto nel 1600 a.C. I greci adottarono lo stesso sistema nel I millennio a.C. e la convenzione fu seguita in maniera relativamente rigorosa nella cultura greca e romana.
Ma qual è la motivazione per cui la somma dei numeri sui lati opposti porta ad avere come risultato sempre 7? Le risposte che sono state fornite nel corso dei secoli sono diverse, alcune più convincenti, altre meno. La più accreditata sarebbe da ricondurre alla filosofia greca ed egizia che teneva molto da conto la simbologia dei numeri.
La simbologia del numero 7
Gli antichi erano molto affascinati dai numeri primi e il 7 è uno di questi. Nell’Antica Grecia, il 7 era visto come un numero “perfetto” o “armonioso”, in quanto combina il numero 3 (rappresentante il divino o il cielo) con il numero 4 (simbolo della terra o del mondo materiale). Questa fusione dei due regni divino e terrestre rappresentava un equilibrio cosmico. I filosofi greci, come Pitagora e i suoi seguaci, consideravano il numero 7 sacro anche perché legato all’astronomia e alla musica. Le sette sfere celesti, Sole, Luna e i cinque pianeti visibili a occhio nudo, erano simbolo di ordine e armonia universale. La figurazione dei 7 è l’unica possibilità di disporre i numeri da 1 a 6 in coppie simmetriche. Qualsiasi altra disposizione darà luogo a somme diverse per i lati opposti.
I giochi d’azzardo erano diffusi nella Grecia antica e il dado, spesso chiamato kubos, era usato per decidere il destino. La somma dei lati opposti pari a 7 poteva essere vista come un richiamo all’armonia e alla fortuna e poteva aggiungere un significato profondo all’esito del lancio.
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Qualunque sia stata la causa originale della configurazione, una cosa è certa: è diventata molto popolare. Infatti, alla fine del Medioevo esistevano delle vere e proprie leggi contro la creazione di dadi con qualsiasi altra configurazione, il che è probabilmente il motivo per cui il sistema è diventato così universale oggi.
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- https://www.iflscience.com/why-do-opposite-faces-on-dice-always-add-to-seven-76905
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