Tuttavia, la scoperta di questa attività da parte del suo fidanzato ha scatenato una reazione negativa e irragionevole, motivata da gelosia immotivata. Lui non accetta la sua decisione, mettendo in discussione la sua autonomia e libertà professionale.
La narratrice si interroga su come gestire questa situazione, trovandosi in bilico tra la necessità di perseguire la sua carriera artistica e la pressione esercitata dal fidanzato. La sua storia solleva questioni importanti riguardo all’autonomia individuale, alle scelte professionali e al ruolo delle relazioni personali nel definire o limitare queste scelte.
“Pensavo di essere stata molto ma molto chiara nella mia ultima conversazione con Roberto. Non sta al mio fidanzato decidere cosa io debba fare della mia vita, così come non sta a lui decidere cosa io consideri arte oppure no. Che se ne dica, anche se sono momentaneamente passata a forme artistiche più intime e anche se sto portando avanti tutto questo attraverso il sito internet più discusso del momento, io mi sento nel giusto, perché quel che faccio lo considero davvero arte. Nonostante questo, il mio fidanzato non ha il diritto di dirmi cosa devo fare con il mio corpo, ma stiamo scherzando? Pensavo di essermi spiegata a dovere e pensavo che lui avesse quindi accettato la situazione. Questo fino a quando mi sono imbattuta in qualcosa che mai avrei voluto scoprire e che mai mi sarei potuta immaginare. Gliel’ho subito fatto presente e lui invece di negare ha dimostrato tutta la sua pochezza e la sua infantilità. Veramente ci sono ancora persone che reagiscono in questo modo a situazioni di difficoltà neanche fossero dei bambini?”