“Mi chiamo Gloria e ho 45 anni. Mio marito ha scoperto che anche le donne di 73 anni possono avere figli. Ma non capisce che la realtà è un’altra. Cosa significa avere un figlio? Per alcune donne è tutto, per altre una cosa che se capita ok e se non capita va bene lo stesso, altre non ne vogliono proprio. Ci sono mille sfumature nel rapporto donna maternità. Questo gli uomini (e anche le altre donne a volte) lo capiranno mai?? Avere un figlio è donare il tuo amore a un altro essere vivente. È creare una cosa sola tua e de tuo amore. È trasmettere tutto quello che hai imparato. È un’esperienza che penso sia bellissima. Mio marito non condivide il mio sogno. Ho il difetto di sognare sempre in grande. Ho il pregio di sognare sempre in grande. Non mi pongo limiti, non permetto a nessuno di dirmi cosa devo fare perché anche se in superficie posso sembrare confusa e fragile, dentro di me sento chiaro e forte cosa voglio. Conosco bene i miei abissi, conosco bene i miei fondali, le zone più remote dei miei universi. Non ho bisogno che qualcun altro mi faccia da bussola per sondare i miei sogni.”
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Gloria, una donna di 45 anni, condivide le sue riflessioni profonde sul desiderio di maternità, un sogno che per lei rappresenta qualcosa di molto importante, anche se sa che per molte persone ha un significato diverso. Racconta di come suo marito abbia recentemente scoperto, con sorpresa, che alcune donne riescono ad avere figli anche a 73 anni, ma sente che lui non comprende la complessità e le sfumature di ciò che la maternità può significare per una donna.
Per Gloria, avere un figlio è un atto d’amore profondo, un dono che si fa a un altro essere umano, trasmettendo tutto ciò che si è imparato nella vita. È un’esperienza che considera straordinaria e unica, qualcosa che va oltre la semplice genitorialità e che tocca il significato dell’amore e della creazione. Tuttavia, riconosce che il rapporto tra una donna e la maternità può avere molte forme: per alcune è un desiderio intenso, per altre una possibilità, e per altre ancora qualcosa che scelgono di non perseguire. Gloria si domanda se gli uomini, e talvolta anche le altre donne, potranno mai comprendere davvero questa complessità.
Nonostante il mancato supporto del marito nel suo sogno di maternità, Gloria non si lascia scoraggiare. Si definisce una sognatrice senza limiti, determinata e pronta a inseguire ciò che desidera, senza permettere a nessuno di dirle cosa è giusto per lei. Pur apparendo fragile o confusa in superficie, afferma di conoscere con chiarezza i suoi desideri più profondi e i lati più oscuri della sua personalità. La sua sicurezza interiore le dà la forza di navigare nei suoi sogni senza necessitare di una guida esterna, sentendosi sicura delle proprie scelte e del proprio percorso. Gloria vuole ribadire l’importanza di avere il diritto di esplorare i propri sogni senza giudizi o limiti esterni, anche quando questi sogni riguardano qualcosa di delicato come la maternità.
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