Gli “smombies” camminano per strada con gli occhi incollati sul telefono

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Gli “smombies” camminano per strada con gli occhi incollati sul telefono

| 15/04/2023
Fonte: Facebook

Sono gli zombie del terzo millennio: si muovono con passo incerto e distratto, con la testa bassa sugli smartphone. Un fenomeno in costante crescita

  • Dalle parole “smartphone” e “zombie” nasce il termine “smombie”, ad indicare una persona che cammina guardando il telefono
  • Il campo di attenzione di un utilizzatore di smartphone è solo il 5% rispetto a quello di un normale pedone
  • Con l’aumento di incidenti di pedoni distratti dai cellulari, molte città hanno adottato sistemi vari per ridurre il fenomeno
  • Ad Honolulu gli smombies che causano incidenti incorrono in una multa
  • In Corea sono stati installati segnali luminosi a terra negli incroci ed è stata lanciata un’app che impedisce l’uso del telefono in movimento

 

Gli smombies sono tra noi. Gli zombie del terzo millennio affollano le strade e camminano con passo lento e a tratti incerto. Sono distratti, esitanti, poco reattivi al mondo che li circonda, e spesso pericolosi per se stessi e per gli altri, con lo sguardo perennemente attaccato allo schermo del cellulare.

L’aumento di incidenti per disattenzione

Il termine smombie deriva dalla fusione di smartphone e zombie, ad indicare una persona che cammina mentre fa mille cose con il cellulare: scrolla lo schermo controllando social e notizie, manda vocali, risponde ai messaggi, guarda i video, incurante di quanto succede intorno e dei potenziali pericoli della strada.

È stato stimato che il campo di attenzione di un utilizzatore di smartphone è solo il 5% rispetto a quello di un normale pedone. È quindi facile comprendere a quanti pericoli vadano incontro le persone che guardano il cellulare anziché la strada: cadute, attraversamenti sconsiderati, scontri con altri pedoni o con veicoli, spesso con conseguenze anche gravi.

Le iniziative anti- smombies

Gli incidenti dovuti agli smombies sono diventati così frequenti che alcune città hanno deciso di correre ai ripari per cercare di arginare il fenomeno. Ad Honolulu, nelle Hawaii, gli smombies che causano un incidente incorrono in una multa di 30 euro o di 90 euro se sono recidivi.

A Yamato, in Giappone, i pedoni sono invitati a non utilizzare il telefono mentre camminano. Al momento non è prevista alcuna multa, ma la città ha avviato una campagna di sensibilizzazione per disincentivare nei pedoni l’uso dei cellulari.

A Chongqing, in Cina, e ad Anversa, in Belgio, sono state realizzate sui marciapiedi apposite corsie dedicate a coloro che usano il telefono in cammino, rimanendo separati dai normali pedoni. A Seoul, in Corea del Sud, agli incroci sono stati installati semafori luminosi a terra per avvisare anche chi tiene lo sguardo basso quando attraversare o meno la strada.

Sempre in Corea del Sud è stata lanciata un’applicazione per Android che impedisce alle persone di utilizzare il telefono in movimento. Se l’utente fa da cinque a sette passi, l’app “Cyber Safety Zone” blocca automaticamente lo smartphone e per riprendere l’uso bisogna fermarsi e premere il pulsante di sblocco. Il telefono bloccato in movimento consente comunque di effettuare chiamate di emergenza.

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Ci sono poi altre applicazioni innovative che con l’ausilio della telecamera del telefono e di sensori appositamente installati agli incroci, segnalano all’utente con suoni o immagini sullo schermo potenziali pericoli presenti sulla strada. In questo caso lo smartphone salva il pedone avvisandolo di ciò che non vede perché distratto dallo schermo. Una condizione piuttosto surreale ma perfettamente calzante in un mondo di smombies sempre più numerosi.

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