Lo smog fa male anche alle ossa: lo studio

I partecipanti sono stati monitorati per un periodo medio di 12 anni

 

Lo smog, oltre a inquinare l’aria delle città, può avere effetti nocivi anche sulle ossa, mentre vivere vicino a giardini e parchi sembra offrire una soluzione efficace a questo problema. Un recente studio pubblicato sugli Annals of the Rheumatic Diseases ha evidenziato che risiedere in aree verdi può aumentare la densità ossea e ridurre il rischio di osteoporosi. Questo effetto benefico è attribuito principalmente ai livelli più bassi di inquinamento atmosferico presenti negli spazi verdi, rappresentando un fattore significativo che contribuisce alla protezione delle ossa.

L’osteoporosi è una condizione che rende le ossa fragili e suscettibili a fratture, causando dolore cronico, mobilità ridotta e una peggiore qualità di vita. La sua prevalenza globale è destinata ad aumentare con il progressivo invecchiamento della popolazione e i cambiamenti nello stile di vita. Pertanto, comprendere come l’esposizione agli spazi verdi possa influenzare il rischio di osteoporosi è di fondamentale importanza.

Gli alberi e le piante potrebbero agire come filtri naturali

Per indagare su questa relazione, i ricercatori cinesi hanno analizzato i dati di oltre 390.000 persone registrate nella Biobanca del Regno Unito. I partecipanti sono stati monitorati per un periodo medio di 12 anni, durante il quale si sono verificati nuovi casi di osteoporosi in più di 9.000 individui. I risultati hanno rivelato un’associazione significativa tra la quantità di spazi verdi nella zona residenziale e la densità minerale ossea, con un rischio ridotto del 5% di sviluppare osteoporosi per ogni aumento dell’indice di vegetazione.

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Gli autori dello studio hanno ipotizzato che gli alberi e le piante presenti negli spazi verdi agiscano come filtri naturali, rimuovendo le sostanze inquinanti dall’aria e riducendo così lo stress ossidativo e l’infiammazione, fattori che aumentano il rischio di osteoporosi. Inoltre, vivere in aree verdi offre maggiori opportunità di essere fisicamente attivi, un altro elemento associato a un minor rischio di osteoporosi. Tuttavia va sottolineato che questo è uno studio osservazionale e non può dimostrare relazioni causali definitive. Inoltre vi sono alcune limitazioni, come la precisione nel calcolo dell’indice di vegetazione basato sugli indirizzi residenziali e il potenziale di bias di selezione nei partecipanti dello studio.

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