Sindrome del coinquilino: cos’è e come consuma la tua relazione

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Sindrome del coinquilino: cos’è e come consuma la tua relazione

| 03/08/2024
Fonte: Pexels

Quando l’amore diventa abitudine: i segnali che il partner si è trasformato in un coinquilino

  • Quando una relazione si protrae per anni, è comune che subentrino monotonia e abitudinarietà nella coppia
  • Spesso i due partner finiscono per somigliare a coinquilini
  • Ci sono alcuni segnali che dovrebbero far scattare un campanello d’allarme
  • Tra questi c’è la mancanza di dialogo
  • Non sempre tutto è perduto: ecco come recuperare la relazione

 

Con l’espressione “sindrome del coinquilino” si indica un fenomeno tristemente diffuso tra le coppie, sopratutto nel caso di quelle di lunga data. Si tratta di una dinamica che si innesca quando la relazione tra i due partner finisce per diventare monotona e abitudinaria, al punto che il loro rapporto si esaurisce a una pura convivenza tra coinquilini. Spesso, ci voglio anni perché uno o entrambi i membri della coppia si rendano conto che ciò che li lega, ormai, non è più il sentimento amoroso ma l’abitudine.

Quali sono i campanelli d’allarme di questo fenomeno? Si tratta di un delicato cambiamento di equilibri che progredisce in maniera lenta e silenziosa. In generale, spie di questa dinamica sono la mancanza di dialogo e di interesse nei confronti del partner. In molti casi, a risentirne drasticamente è l’intimità di coppia, che può ridursi o cessare del tutto. A determinare l’assenza di passione non è la repulsione nei confronti dell’altro, ma la mancanza di coinvolgimento: il partner finisce per essere visto alla stregua di un amico o, peggio ancora, di un coinquilino.

Arrivati a questo punto, la relazione può essere recuperata?

Pensate che non litigare mai con il partner sia un buon segno? In realtà, non lo è affatto. Anche in questo caso, è indice di scarso interesse. I conflitti all’interno della coppia, infatti, sono del tutto fisiologici. Per questo, il fatto che nessuno dei due membri abbia voglia o intenzione di comunicare all’altro disappunti e delusioni non è positivo, perché significa che non ha più intenzione di lavorare sulla relazione.

Dinamiche del genere, nel caso di relazioni molto longeve, sono estremamente comuni. Acquisire consapevolezza del problema e riflettere sul da farsi è indispensabile per rimanere fedeli a se stessi, evitando di restare intrappolati in una situazione apparentemente rassicurante, che in realtà risulta piatta e limitante.

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A volte, non tutto è perduto: nel caso entrambi i partner siano motivati, sarà possibile lavorare sulle criticità della relazione, affidandosi all’aiuto di un professionista, per provare a recuperare un rapporto davvero autentico e gratificante.

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