Caryn Marjorie, 23 anni, è un’influencer americana con quasi due milioni di follower e una fanbase al 98% maschile. Non riuscendo a rispondere al flusso infinito di messaggi e richieste che riceveva, ha deciso di “clonarsi” con l’intelligenza artificiale. Ha lanciato un CarynAI, un bot di artificiale che sfrutta la tecnologia API GPT-4 sviluppata da OpenAI che replica la sua voce, i suoi modi di agire e la sua personalità. E così permette ai suoi fan di chattare con lei, o meglio con la sua replica virtuale. Lei stessa l’ha definita una “esperienza di intelligenza artificiale immersiva”.
Ma si sa, parlare con i “VIP” ha il suo prezzo e dunque per avere questa sorta di “fidanzata virtuale” i suoi fan devono essere disposti a sorsare ben un dollaro al minuto. A quanto pare il suo servizio sta andando a ruba, tanto che in pochi giorni ha guadagnato oltre 70.000 dollari e stima di poter guadagnare 5 milioni di dollari al mese. Del resto, ha più di 1.000 “partner” che già stanno pagando per avere una chat “intima” virtuale con il chatbot CarynAi. Gli avatar sono stati addestrati con migliaia di ore di registrazione e riuscirebbero a replicare la personalità della “vera” Caryn.
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Seppur la sua idea sia diventata virale sui social, di fatto Caryn non ha inventato nulla di nuovo. App Store e Google Play Store sono infatti pieni di applicazioni che offrono partner fatti di pixel con cui cominciare una chat. Lei ne ha solamente scelto uno e ha dato vita al suo business. Certo, questo potrebbe spalancare uno scenario inaspettato e a tratti anche inquietante, con tanti giovani che potrebbero rifiutarsi di uscire “fisicamente” per preferire le ragazze (o i ragazzi) virtuali piuttosto di quelle/i vere/i. Ma di questo al momento la Marjorie non se ne cura, anche perché la lista di attesa di chi vuole ottenere l’accesso al suo servizio di fidanzate virtuali è di migliaia di persone.
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