Fonte: Twitter
Una gigantesca palla di pietra è stata scoperta alcuni anni fa in un bosco della Bosnia, alimentando numerosi interrogativi sulla sua origine. Il ritrovamento, avvenuto nel villaggio di Podubravlje vicino a Zavidovici, ha destato l’interesse di geologi ed archeologi.
La sfera misura circa 3 metri di diametro e pesa fino a 60 tonnellate. L’autore della scoperta è l’archeologo Semir Osmanagich, che si definisce “l’Indiana Jones bosniaco”. Osmanagich, sostenitore di teorie sulla presenza di civiltà evolute sulla terra in un lontano passato, ha subito attribuito la sfera ad un’opera dell’uomo risalente a circa 1500 anni fa.
Molti esperti hanno però contestato la sua affermazione, sostenendo che si tratta semplicemente di una formazione geologica chiamata concrezione, una massa compatta di roccia sedimentaria che si forma quando particelle minerali si cementano insieme. Il colore rossastro della sfera, che Osmanagich ha attribuito ad un artificio umano, per i geologi è da ricondurre alla presenza di ferro, particolarmente abbondante in questo tipo di formazioni.
Le concrezioni possono avere varie forme e dimensioni, ma alcune sono sferiche per via di un particolare processo di sfaldamento della superficie, e molte formazioni simili sono state trovate in altre parti del mondo, come i Moeraki Bouldes e i Koutu Boulders in Nuova Zelanda, le Cannonball Concretions nel Nord Dakota.
L’archeologo però continua a sostenere la sua tesi in virtù di altri elementi simili di origine antropica, come le sfere di pietra del popolo Diquis in Costa Rica, realizzate in roccia vulcanica che non assume in natura una forma sferica.
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Le palle di pietra sono disposte deliberatamente in fila, in corrispondenza di insediamenti specifici e presentano in superficie dei petroglifi. Uno studio sulla loro origine ha stabilito che sono state realizzate dall’uomo, nonostante il loro peso che può superare in alcuni casi le 15 tonnellate.
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