“sono Priscilla e mio marito vuole organizzare una festa con i parenti a casa nostra ma non vuole alzare un dito. Ogni festa è sempre la stessa per me, e penso anche per tutte le donne, ovvero che gli uomini si divertono a mangiare e bere e noi povere stiamo a lavorare e a fare le serve. Non importa se lavoriamo fuori casa (e magari pure di più del nostro maschio) o se siamo casalinghe a tempo pieno. Non dipende da questo. Dipende solo dal fatto che siamo donne. Per loro è festa mentre per noi è un giorno di super lavoro. L’ultima dimostrazione è questa chat che vi mando. Mio marito Antonio ha inviato tutti i suoi parenti sino alla settima generazione (doveva essere una cosa solo con genitori e fratelli). Ovviamente c’è in casa la scema a fare tutto. Per lui è solo un gioco, anzi la normale normalità. Ma deve imparare la lezione. Deve imparare che io non sono la sua serva ma sua moglie. E non intendo “solo” sua moglie. Intendo la moglie che deve amare e rispettare alla pari.”
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Una nostra lettrice, Priscilla, ha deciso di condividere la chat avuta con suo marito Antonio riguardo all’organizzazione di una festa a casa loro.
Quella che doveva essere una semplice riunione tra familiari stretti si è trasformata in un mega raduno di parenti fino alla settima generazione, tutto deciso da lui senza consultarla. Come spesso accade, l’intero carico dell’organizzazione, dalla preparazione del cibo alla gestione della casa, è ricaduto su di lei, mentre lui ha pensato solo a godersi la compagnia.
Priscilla ha deciso di non accettare più questa ingiustizia, evidenziando come troppe volte il lavoro delle donne venga dato per scontato durante eventi e festività. Nella chat che ha inviato, si vede chiaramente il suo sfogo e la sua determinazione nel far capire a suo marito che una relazione si basa sul rispetto e sulla condivisione equa dei compiti.
Antonio dovrà imparare la lezione e capire che sua moglie non è la cameriera di casa, ma la compagna di vita da rispettare e supportare.
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