Selfie alternativo: finge di morire in ogni foto dei posti che visita

Luoghi del delitto stupendi

 

La pressione della finta perfezione dei social senza dubbio ci sta schiacciando. Oggi è quasi impossibile visitare un bel posto e non farsi scattare una foto che richiede però la luce giusta, la posa giusta, l’abito giusto. Sembra quasi che si vada in certi posti “instagrammabili” solo per scattarsi un selfie da urlo e far invidia agli altri.

C’è qualcuno però che ha deciso di sdoganare questa moda della foto perfetta con lo sfondo mozzafiato. Si chiama Stephanie Leigh Rose, è un’artista contemporanea, e ogni volta che si trova in un posto di indiscutibile bellezza una foto se la fa scattare…ma mentre finge di morire. Il suo profilo Instagram è pieno di fotografie con sfondi stupendi e un corpo per terra con braccia e gambe scomposte e capelli spettinati. Sembra a tutti gli effetti un luogo del delitto particolarmente bello. In barba ai filtri di Instagram che rendono tutti meno veri e più eterei, e alle ore spese in trucco e parrucco per il selfie perfetto, lei si finge morta.

C’è chi si finge morto per evitare i predatori e chi lo fa per evitare i selfie

Stephanie Leigh Rose ha chiamato il suo progetto anti-selfie STEFDIES. Il suo inscenare la morte è in realtà un elogio alla vita, un invito a guardare il mondo e a godercelo veramente, invece di pensare al giudizio degli altri sui social. L’artista vuole dare un modello reale dell’umanità e andare contro le foto stampino, tutte uguali e dai canoni di bellezza irraggiungibili. Con la sua serie di performance art fotografiche desidera celebrare le bellezze della natura e le architetture dell’uomo, promuovendole senza metterle in secondo piano, come fa un bel corpo in evidenza.

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Intento dell’artista è anche ampliare il repertorio delle fotografie presenti su Instagram, ormai tutte pervase dalla stessa bellezza identica. Vuole quindi invitare gli altri a inventare nuove pose, anche bizzarre come la sua. Effettivamente ogni tanto dovremmo pensare di adottare questo metodo. “Ehi, ci facciamo un selfie?” Boom. A terra stecchito.

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