Siamo tutti in cerca della felicità, ma quanti di noi possono dire di averla raggiunta? Tra libri, audioguide e seminari sul tema, il dibattito oggi dovrebbe ormai essersi esaurito. E invece, questo stato d’animo sembra essere irraggiungibile o, nel migliore dei casi, effimero. Naturalmente, ognuno ha un proprio concetto di felicità, e non è detto che – una volta raggiunto il traguardo o la condizione che pensavamo ci avrebbe mandati al settimo cielo – le aspettative vengano soddisfatte.
È proprio questo, del resto, che rende la felicità un concetto estremamente aleatorio. Eppure, uno studio condotto da un consorzio internazionale di 142 centri di ricerca ha individuato che persino questo stato d’animo ha delle basi genetiche: alcune persone risultano predisposte biologicamente ad essere felici più di altre. Naturalmente, non occorre scadere nel determinismo genetico: ciò che ci accade e il modo in cui reagiamo agli eventi svolgono un ruolo preponderante.
Un’altra interessante ricerca condotta dalla psicologa Barbara Fredrickson ha messo in luce che, al pari dello stress e della depressione, sperimentare elevati livelli di felicità influenza il nostro stato di salute. Se, infatti, le emozioni negative ci espongono a un maggior rischio di ammalarci, compromettendo l’efficienza del nostro sistema immunitario, gli stati d’animo positivi, al contrario, aumentano il livello dei nostri anticorpi e geni antivirali.
Qual è il test per capire se siamo davvero felici? Per ragionare sul proprio benessere emotivo, è importante porsi una serie di domande, incentrate sul grado di soddisfazione della propria vita e sull’analisi dei momenti della giornata in cui ci sentiamo davvero bene con noi stessi. Solo capendo quali sono le attività che ci danno carica e positività e ci spingono ad affrontare gli impegni alzandoci dal letto potremo capire se abbiamo intrapreso la giusta via verso la felicità.
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Del resto, questo stato d’animo più che una meta è un vero e proprio percorso. Durante la strada, però, dovremmo ricordarci di non lasciarci ossessionare dall’idea della felicità e della perfezione: spesso le esperienze più belle e costruttive possono nascere dall’inaspettato e presentarsi proprio quando avevamo smesso di cercarle. Buon cammino!
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