Spesso si pensa che per vivere una vita di successo sia necessario fare quante più cose possibili. Si spinge l’acceleratore per cercare di ottenere il massimo dei risultati, ma non sempre questa tecnica porta agli obiettivi sperati. Anzi, molte volte può causare un eccessivo stress psicofisico che rallenta le prestazioni professionali e compromette la qualità della vita.
Non è solo il numero di ore impiegate nel portare a termine un lavoro a determinare il valore che generiamo, ma è l’energia che mettiamo in quel lavoro. Gli esseri umani sono progettati per accumulare e rilasciare energia a fasi alterne. Mantenere una riserva costante di energia fisica, mentale ed emotiva richiede dei tempi per poterla accumulare.
Molti pensano che rallentare i ritmi di lavoro possa portare ad una minore produzione, ma diversi studi hanno dimostrato che non è così. I tempi di riposo sono importanti non solo per la salute fisica ed emotiva, ma anche per la nostra capacità di pensare, di portare a termine compiti difficili ed essere infine produttivi.
Secondo uno studio effettuato dai ricercatori della Cleveland Clinic, «fare delle pause migliora l’umore, aumenta le prestazioni e la capacità di concentrazione e attenzione». In pratica, facendo di meno, si può effettivamente ottenere di più, e persino avere più successo. Un’azienda dove c’è equilibrio tra tempi di lavoro e riposo ottiene una maggiore produttività dei dipendenti ma anche più coinvolgimento e soddisfazione lavorativa.
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La validità della teoria è stata confermata anche da uno studio della Nasa, in collaborazione con la Federal Aviation Administration sui piloti di volo a lungo raggio. A un gruppo di piloti è stata data l’opportunità di fare un pisolino durante il volo e alla fine hanno dormito in media 26 minuti. Il loro tempo di reazione medio è migliorato del 16% dopo i sonnellini. I piloti che non si erano riposati, testati in un tempo simile a metà del volo, hanno riscontrato un deterioramento del 34% nei tempi di reazione.
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