L’investitore Scott Kuru ha scatenato un dibattito su ambizione e benessere con un post esplosivo su LinkedIn
- Scott Kuru ha scatenato polemiche con un post su LinkedIn contro il work-life balance, l’equilibrio tra lavoro e vita privata
- Secondo Kuru, chi cerca equilibrio non è motivato alla crescita professionale
- Molti imprenditori e dirigenti hanno contestato apertamente la sua posizione
- Il concetto di equilibrio viene difeso come parte di una vita sana e soddisfacente
- Kuru ha chiarito che il suo messaggio è stato frainteso, ma il dibattito resta acceso
Il “work-life balance”, l’equilibrio tra lavoro e vita privata è ormai un mantra moderno, invocato da chi cerca di sfuggire al burnout e mantenere una certa sanità mentale nel caos quotidiano. Ma non tutti lo vedono come un valore da preservare. Scott Kuru, investitore immobiliare e mentore aziendale, ha recentemente pubblicato su LinkedIn un post che ha fatto sollevare più di un sopracciglio. Il suo messaggio? Piuttosto diretto: “Non assumete nessuno che cerchi l’equilibrio tra lavoro e vita privata”.
Una dichiarazione che ha acceso un vero e proprio incendio mediatico sul social professionale per eccellenza. E no, non è bastato dire che “l’equilibrio è importante”: la rete si è comunque scatenata, dividendosi tra chi difende la visione imprenditoriale estrema di Kuru e chi, invece, sostiene con forza il diritto a vivere una vita in cui il lavoro non sia l’unico protagonista.
“Chi cerca equilibrio tra lavoro e vita privata non ha fame di crescita”
Nel suo post virale, Kuru ha chiarito che, secondo lui, molte persone che parlano di “work-life balance” lo fanno in realtà per giustificare una mancanza di ambizione. Pur affermando di non essere contrario all’idea in sé dell’equilibrio, l’investitore australiano ha sottolineato che, a suo avviso, chi lo cerca non sarebbe spinto a migliorarsi né a dare il massimo per gli obiettivi dell’azienda.
Kuru ha rincarato la dose puntando il dito anche contro le aziende che adottano la settimana lavorativa di quattro giorni, sostenendo che queste realtà non attirerebbero veri talenti, ma piuttosto individui che “hanno rinunciato a crescere”. Secondo lui, quindi, meno giorni lavorativi significherebbe anche meno voglia di mettersi in gioco.
Il post è diventato virale nel giro di poche ore, ricevendo migliaia di visualizzazioni, condivisioni e, come prevedibile, una valanga di critiche. Molti utenti non hanno perso tempo nel manifestare il proprio dissenso, offrendo visioni completamente opposte ma altrettanto convincenti.
Reazioni online: l’equilibrio tra lavoro e vita privata difeso da imprenditori e CEO
Tra i primi a rispondere al post di Kuru c’è stato Michael Kowalczyk, stratega nel settore degli investimenti immobiliari. Padre di tre figli sotto i cinque anni, Kowalczyk ha affermato che un sano equilibrio tra vita privata e lavoro non solo è possibile, ma è anche compatibile con prestazioni di alto livello. Ha spiegato che, a suo parere, se un dipendente è in grado di raggiungere gli stessi risultati in tre o quattro giorni che altri impiegano cinque giorni a ottenere, allora è proprio quel tipo di dipendente che vorrebbe nel suo team.
“Lavorare cinque o più giorni a settimana è un sistema superato”, ha dichiarato senza mezzi termini. E ha aggiunto una riflessione che ha colpito molti: “Troppe persone che conosco hanno lavorato duramente per decenni solo per arrivare alla pensione pieni di rimpianti per aver sacrificato la vita personale”.
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Anche Ryan Scott, CEO dell’azienda PLC, è intervenuto nel dibattito, difendendo il concetto di equilibrio come un segno di maturità e consapevolezza. Per lui, chi cerca un bilanciamento tra carriera e vita privata lo fa per vivere una vita più piena, non per lavorare di meno. Secondo Scott, la vera realizzazione personale arriva solo quando si riesce a essere presenti in tutte le sfere della propria esistenza: professionale, familiare e personale.
Il dietrofront (parziale) di Kuru: “Sono stato frainteso”
Dopo il fuoco incrociato di commenti e reazioni, Scott Kuru ha pubblicato un aggiornamento per chiarire la sua posizione, cercando di smorzare i toni. Ha spiegato che la sua affermazione è stata fraintesa e che il vero significato del suo messaggio era diverso: non intendeva sminuire l’equilibrio tra vita e lavoro, ma evidenziare come spesso venga usato in modo improprio.
Secondo Kuru, l’equilibrio non significa necessariamente “lavorare meno e fare più yoga”, bensì costruire una vita in cui lavoro e ambito personale possano coesistere in armonia, sostenendosi a vicenda. Ha poi sottolineato che nella sua azienda promuove orari flessibili, incoraggia il tempo libero e offre opportunità di crescita interna. Insomma, una rettifica elegante ma un po’ tardiva, che non ha del tutto placato le polemiche.

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