Fonte: Pexels
Webboh Lab, il primo osservatorio permanente sulla Gen Z, ha condotto un’interessante ricerca per scoprire come dovrebbe essere la scuola ideale secondo gli alunni delle nuove generazioni. A 38.000 studenti di scuole elementari, medie e superiori, è stato chiesto di rispondere a un questionario per descrivere esperienze, bisogni e aspettative sul loro percorso scolastico. I risultati hanno permesso di stilare un report, dal titolo La scuola che vorrei.
L’obiettivo della ricerca è quello di rendere la scuola più inclusiva e utile per affrontare le sfide della vita di tutti i giorni. Gli alunni, in particolare, hanno sottolineato la volontà di vivere in un ambiente in cui tutti hanno la possibilità di imparare, che disponga di spazi accoglienti e funzionali ad aiutare chi ha difficoltà di apprendimento. Inoltre, la scuola dovrebbe essere più vicina alla vita e ai bisogni quotidiani, anche mediante l’uso di nuove tecnologie, che rendano le lezioni più coinvolgenti e interattive. Infine, gli studenti vorrebbero avere la possibilità di esprimere le proprie opinioni e svolgere attività creative e accoglienti.
Il report ha messo in luce una situazione preoccupante: l’80% pensa che la scuola non insegni argomenti utili alla vita. Il 67% avverte ansia e altri problemi di salute mentale legati alla frequenza scolastica. Per la metà degli studenti, gli insegnanti non sono abbastanza comprensivi e hanno una scarsa capacità di insegnamento della propria materia. Infine, il 51% degli alunni non si sente al sicuro all’interno degli edifici scolastici, ritenendo precaria la solidità delle strutture.
Tirando le somme, gli studenti non si sentono apprezzati, accolti e supportati. La loro motivazione nello studio è scarsa, hanno poca ambizione e non considerano efficaci i metodi di insegnamento tradizionale.
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Va da sé, dunque, la necessità di ripensare il sistema scolastico dalle fondamenta, per avvicinare l’istituzione a coloro che tutti i giorni vivono gran parte della loro vita tra i banchi di scuola.
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