In questi giorni su Facebook sta circolando uno screenshot di una conversazione avvenuta sulla chat di Messenger, riguardante alcune informazioni in merito ad un annuncio di lavoro. Sfortunatamente non è specificato il tipo di mansione richiesta, ma chi ha risposto al messaggio ha comunque spiegato nei minimi dettagli i giorni e gli orari, seguiti dalla paga. In sintesi, il lavoro dovrebbe essere svolto dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle 19.00 (orario continuato), il sabato dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e la domenica dalle ore 09.00 alle ore 20.00.
Naturalmente si tratta di un full-time piuttosto impegnativo e nel primo mese di prova non è previsto alcun rimborso per gli spostamenti. “Ok”, potrebbe pensare una persona qualsiasi, “ma almeno dopo il primo mese la paga sarà buona?”. Certo che… no. Sono 380 euro mensili per un totale di 65 ore lavorative a settimana. “Sei interessata?”, domanda il datore di lavoro a Chiara, la ragazza che aveva chiesto informazioni per il posto di lavoro.
La giovane non ha peli sulla lingua e risponde di non essere interessata ad un impiego da 65 ore settimanali per una paga che – secondo i suoi calcoli – ammonta a circa 0,17 euro l’ora. L’anonimo datore di lavoro cerca di colpire nell’orgoglio la giovane dicendole che non ha voglia di lavorare, ma la ragazza non si lascia intimorire e fornisce una risposta memorabile.
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Lo screenshot ha ovviamente suscitato l’indignazione del web anche se – a onor del vero – occorre specificare che la giovane si è un po’ confusa con i calcoli. Sono sì 65 ore di lavoro settimanali, ma la retribuzione oraria ammonta a circa 1,46 euro. Ad ogni modo il risultato non cambia: qualunque sia la mansione richiesta per questo impiego, la retribuzione offerta rasenta la schiavitù.
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